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Valutare «gli spiriti»

Un giorno una parola – commento a I Giovanni 4, 11

«Il profeta che ha avuto un sogno, racconti il sogno; colui che ha udito la mia parola, riferisca la mia parola fedelmente. Che ha da fare la paglia con il frumento?», dice il Signor
Geremia 23, 28

Carissimi, non crediate a ogni spirito, ma provate gli spiriti
I Giovanni 4, 11

Parlare di «spirito» può generare equivoci. La Scrittura fa una distinzione fra lo «Spirito» di Dio, che è il generatore di ogni essenza di vita, colui che interconnette e governa i diverse aspetti e le diverse forme della creazione di Dio e lo «spirito» umano che è la manifestazione della nostra esistenza nei limiti dello spazio e del tempo che ci sono dati.

Lo spirito è dunque l’espressione dell’uomo. Questo versetto potremmo renderlo, molto più chiaramente: «non crediate ad ogni ideologia, filosofia, religione, ma vagliatele attentamente». Ovvero «Ascoltate quello che vi viene detto da persone che paiono autorevoli e valutate la validità delle proposte che fanno», cioè sappiate capire lo «spirito» che le anima e a verificatene la «verità».

In Deuteronomio 13, 1-3 troviamo un esempio di come dobbiamo comportarci: «Quando sorgerà in mezzo a te un profeta o un sognatore, che ti annunzia un segno o un prodigio, e il segno e il prodigio di cui ti avrà parlato si compie, ed egli ti dice “andiamo dietro a dei stranieri, che tu non hai mai conosciuto e serviamoli”, tu non darai retta alle parole di quel profeta o di quel sognatore, perché il Signore, il vostro Dio vi mette alla prova per sapere se amate il Signore». Attenzione alle parole e anche ai «prodigi»: esaminiamoli alla luce dei risultati.

Se questo «spirito» ci porta all’idolatria, allontanandoci da Dio e dalla sua volontà, che è amore per tutte le sue creature, rispetto per la vita e la dignità di ogni essere vivente, dobbiamo dire di no. Nel secolo scorso diverse ideologie politiche hanno illuso e ingannato, anche con prodigi, milioni di persone, provocando disastri immani, sofferenze indicibili e decine di milioni di morti. Dove si seminano divisioni e violenza in nome di una ideologia superiore, dove donne e uomini vengono etichettati, discriminati, emarginati – e la religione è spesso corresponsabile di ciò – dobbiamo opporci decisamente, perché lo «spirito» di tutto questo è demoniaco.

Immagine: via istockphoto.com