Costruire sulla roccia
10 giugno 2016
Un giorno una parola – commento a Matteo 7, 24
Quale dio, in cielo o sulla terra, può fare opere e prodigi pari a quelli che fai tu?
Deuteronomio 3, 24
Chi ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato a un uomo avveduto che ha costruito la sua casa sopra la roccia
Matteo 7, 24
Costruire una casa è costruire un futuro. Lo sappiamo bene noi italiani, che appena possiamo «investiamo nel mattone» (e spesso deprediamo in nostro fragile territorio costruendo sempre più, purtroppo...). Gesù usa un paragone edilizio per spiegare come sia possibile avere un’esistenza serena. Nel passato le case erano molto più semplici delle nostre e non richiedevano fondamenta particolarmente profonde: in Palestina erano poco più che parallelepipedi a un piano appoggiati sul terreno. La base doveva essere solida, soprattutto quando i temporali violenti e improvvisi trasformavano i viottoli in torrenti impetuosi. Costruire la propria casa sulla roccia voleva dire essere previdenti. Eppure in Palestina non è così facile trovare terreno roccioso, come ci mostrano molte fotografie: è zona pietrosa, non dura roccia alpina. Gesù ci invita a fondare le nostre vite su basi solide, che vanno individuate con attenzione: bisogna prestare attenzione ai principi su cui si costruisce la propria vita spirituale – altrimenti le intemperie improvvise ci possono lasciare senzatetto. E l’Evangelo è questa solida roccia.