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Il Primo Festival dei Diritti Umani a Milano

Una kermesse dedicata ai diritti umani che oggi, alle 17,30 alla Triennale di Milano, aprirà con un incontro su “Pane e gelsomini: donne e società civile in Tunisia” con Emma Bonino, Amira Yahayaoui, Debora Del Pistoia

«C’ è bisogno di un Festival dei Diritti Umani. Ora più che mai. Un’esigenza che prende forza ad ogni barca che sfida il mare affidandosi agli schiavisti del XXI secolo, nello sguardo spaventato di un genitore che prova a garantire il futuro al proprio figlio facendolo passare nel varco del filo spinato, ogni volta che una donna si ribella ad un sopruso compiuto in nome di religioni, consuetudini o interessi», così spiega il perché in questi giorni e sino all’8 maggio a Milano si è deciso di organizzare il primo Festival nazionale dei diritti umani il suo direttore, Danilo De Biasio, già responsabile di Radio Popolare network e oggi docente di radiofonia alla scuola di giornalismo Walter Tobagi.

Una kermesse dedicata ai diritti umani che oggi, alle 17,30 alla Triennale di Milano, aprirà con un incontro su “Pane e gelsomini: donne e società civile in Tunisia” con Emma Bonino, Amira Yahayaoui, Debora Del Pistoia e la proiezione del film “Eco des femmes” di Carlotta Piccinini (Italia 2014, 30’).

Ieri, in un convegno a lei dedicato, e stamane in una tavola rotonda (Schiave di guerra - Dall’Isis a Boko Haram) è intervenuta Nadia Murad, giovane yazida: «La sua presenza ci spiega bene il perché Reset promuova il Festival a Milano – ha ricordato il direttore di Reset e segretario generale del Festival, Giancarlo Bosetti – Un’iniziativa come questa mette di fronte a testimonianze importanti come quella di Murad, sopravvissuta alla tragica persecuzione dell’Isis e alla schiavitù a cui è stata sottoposta per mesi e allo sterminio della sua famiglia. Una testimonianza importante che ci consente di portare davanti al pubblico milanese, e soprattutto agli studenti, la terribile violazione dei diritti umani ma anche di conoscere il contesto in cui questi problemi apparentemente lontani si manifestano. Conoscere il contesto e i testimoni diretti dei fatti è essenziale per comprendere a fondo cosa significa parlare di pluralismo delle culture e delle religioni». «Capire il perché – conclude Bosetti – una religione, come quella Yazida, che agli occhi nostri sembra così lontana e così antica, preislamica e precristiana, possa vivere una persecuzione indicibile».

«Il Festival dei Diritti Umani – conclude il direttore De Biasio – si propone di andare in “direzione ostinata e contraria” al populismo, allo sfoggio di luoghi comuni, agli stereotipi che diventano verità. Ci vuole un pizzico di coraggio, serietà e indipendenza di giudizio. Abbiamo deciso che per la prima edizione (3 – 8 maggio, alla Triennale di Milano) fossero i diritti delle donne il nostro focus: perché pensiamo che non sia un problema delle donne soltanto ma di tutti; perché ogni bambina che può studiare, ogni moglie che non subisce violenza, ogni ragazza che nelle zone di guerra non viene stuprata è un passo avanti per ciascuna di loro ma anche per tutta l’umanità».

Tra i partecipanti a incontri, dibattiti, concerti e proiezioni, ricordiamo appena: Abraham Yehoshua, don Luigi Ciotti, Cécile, Enzo Gentile, Sergio Gonzàlez Rodrigùez, Sumaya Abdel Qader.

Per saperne di più e per il programma dettagliato dell’iniziativa: www.festivaldirittiumani.it

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