Vietato favorire l’esodo dei cristiani dall’Iraq
18 aprile 2016
È quanto ha affermato il patriarca della Chiesa cattolica caldea, Louis Raphael Sako
In un comunicato diffuso al termine di una recente riunione dei vescovi Chiesa cattolica caldea a Erbil, il patriarca Louis Raphael Sako ha affermato che è vietato favorire l’esodo dei cristiani dall’Iraq.
Anche se i singoli cristiani e le intere famiglie restano liberi di lasciare il paese, i sacerdoti non dovrebbero essere direttamente coinvolti nei programmi che favoriscono l’espatrio dei cristiani iracheni all’estero. Chiunque ignora questo avvertimento sarà personalmente ritenuto responsabile di fronte all’autorità del patriarca.
Nel comunicato i vescovi hanno messo in guardia gli iracheni cristiani dal rischio di sfruttamento da parte di trafficanti e «organizzazioni senza scrupoli», che cercano di reinsediare le famiglie in altri paesi, e hanno anche avvertito il clero e degli operatori pastorali a prendere le distanze da quei gruppi che sostengono l’esodo per i loro personali «interessi economici e politici».
Secondo i vescovi le popolazioni cristiane che hanno lasciato Mosul e la Piana di Ninive, con l’arrivo dei jihadisti dello Stato islamico, che ora vivono in condizioni precarie a Erbil e in altre zone del Kurdistan iracheno, sono più a rischio.
I vescovi hanno chiesto l’azione e cooperazione della comunità internazionale per liberare le zone dell’Iraq attualmente controllate dallo Stato islamico, «questa responsabilità non deve cadere solo sulla Chiesa, sui partiti politici o il governo iracheno», hanno detto.