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Dire oggi l’autenticità di Dio

Il 30 marzo, il comune di Savona ospita un significativo incontro ecumenico

Dopo Parigi, Bruxelles, Lahore, come possiamo predicare la parola di Dio? Una domanda difficile, che il 30 marzo, a partire dalle 18, riecheggerà nella sala rossa del comune di Savona, dove voci cristiane, ebree e musulmane – voci italiane – sono chiamate a un confronto ecumenico sul tema «Dire oggi l’autenticità di Dio».

Moderati da Marco Gervino – direttore del mensile «il Letimbro», storica voce della Diocesi di Savona – si confronteranno con spirito ecumenico don Giuseppe Noberasco, parroco della Villetta e docente di teologia; padre Gheorghita Andronic, della chiesa ortodossa rumena di Savona; il rabbino Giuseppe Momigliano, presidente dell'assemblea rabbinica italiana; Zargar Zahoor Ahmad, presidente della comunità dei musulmani della Liguria. Rappresentante protestante al tavolo sarà Pawel Gajewski, teologo e pastore delle chiese valdesi e metodiste di Perugia e Terni.

«Esprimiamo il più affettuoso ringraziamento a Pawel per aver aderito a questa iniziativa, per la quale tenevamo presentare un pastore con qualifica accademica», ha dichiarato Eleonora Natoli, pastora della chiesa di Savona e co-organizzatrice dell’incontro. «La tavola rotonda di domani s’inserisce all’interno di un cammino ecumenico che stiamo cercando di portare avanti non soltanto con la diocesi di Savona-Noli, ma con le altre comunità religiose presenti sul territorio – ha proseguito la pastora –. Il 22 gennaio scorso, in occasione della preghiera per l’unità dei cristiani, avevo già condiviso un momento liturgico con don Noberasco e padre Andronic: allora era stato il Duomo di Savona ad ospitare tre predicazioni, cattolica, ortodossa e metodista; domani, nelle laiche sale del potere civico, l’incontro, gratuito ed aperto al pubblico, sarà esteso a rappresentanti ebrei e musulmani. L’intento che ci unisce, e ben da prima degli ultimi tragici sviluppi dell’attualità, è quello di proporre un Dio altro da quello dei fondamentalisti».

Contattato telefonicamente, il pastore Gajewski ha anticipato a «Riforma» i nuclei del suo intervento.

«A Savona dovremo discutere della sincerità di Dio. Se mi verrà chiesto in cosa consiste il centro dell’annuncio protestante, io metterò in evidenza la centralità di Cristo. Sì, il senso della mia predicazione è il solus christus: soltanto nella centralità di Cristo noi vediamo la perfetta comunione della parola divina e umana. Dio si fa veramente partecipe delle vicende umane in Cristo Gesù. Dove c’è la sofferenza collettiva, io vedo un Dio che in Cristo Gesù partecipa a questa sofferenza, supera la violenza e ci invita a scoprire la gioia pasquale, della risurrezione e della rinascita».

«Ritengo – prosegue il pastore Gajewski – che questa impostazione cristocentrica non confligga con il dialogo interreligioso. Come cristiani dobbiamo essere sinceri nei confronti dei nostri amici. Se per me, come cristiano, il centro della fede è in Cristo Gesù, non posso certo nasconderlo dialogando con chi crede in maniera diversa. Anche nei confronti dei credenti musulmani, per i quali Gesù è un personaggio centrale del Corano, la franchezza cristiana potrà solo contribuire al dialogo. Il Gesù storico è senza dubbio un punto di convergenza fondamentale, ma la cristologia intesa come comunione tra le due nature, divina e umana, dev’essere anch’essa un tema di discussione. In questo crediamo noi cristiani, non possiamo nasconderlo».

Foto P. Romeo

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