L’atto d’amore estremo di Dio
25 marzo 2016
Un giorno una parola – commento a Salmo 89, 1
Io canterò per sempre la bontà del Signore; la mia bocca annunzierà la tua fedeltà di generazione in generazione
Salmo 89, 1
Dio era in Cristo nel riconciliare con sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe, e ha messo in noi la parola della riconciliazione
II Corinzi 5, 19
È strano meditare oggi, venerdì di Passione, su un salmo con un incipit così festoso. Viene quasi da pronunciarlo con la lingua tra i denti, timorosi di mancare di rispetto a colui che, per la nostra salvezza, si è consegnato tra le mani dei carnefici.
Questo salmo ci parla di un patto che Dio ha stretto con Davide, il suo «eletto» e canta le meraviglie che il Signore ha fatto per il suo popolo.
Ma oggi, noi cristiani ricordiamo la morte di Gesù sulla croce, una morte che ci rende muti ed attoniti, ma che ci conduce ad una nuova esistenza segnata da un nuovo patto. Quel legno, segno di maledizione, viene trasformato da Gesù in segno di benedizione per l’umanità di tutti i tempi. Quel legno, segno di vergogna e di morte, viene trasformato in simbolo di grazia e di vita. Su quel legno, il Figlio di Dio si fa «patto» per il suo popolo: patto ultimo, definitivo, eterno. La fedeltà di Dio verso ciascuno e ciascuna di noi, si è espressa nel sacrificio stesso della croce. Nelle mani e nei piedi, forati dai chiodi, nel costato aperto e nella carne martoriata del Cristo, si fa strada l’atto d’amore estremo di Dio per l’umanità. Ecco allora che il nostro mutismo di fronte all’orrore che la morte di Gesù ci provoca, in un qualche modo può trasformarsi in un atto di riconoscenza gioiosa: riconoscenza verso quell’amore sconfinato che abbraccia tutti noi. Le braccia aperte del «Crocifisso» includono tutti e tutte in una nuova alleanza che trasforma la morte in vita. Nella croce, noi vediamo già l’immagine del sepolcro aperto, perché Dio non ha mai tradito le sue creature. Nella croce, noi assaporiamo già la sconfitta della morte, anche della nostra, perché Dio non ha mai smentito le sue promesse. Nella croce, noi viviamo la potenza del battesimo che ci fa umanità nuova pronta a camminare verso la salvezza. Sì Signore, io canterò in eterno la tua bontà. Sì mio Dio, la mia bocca annunzierà la tua fedeltà di generazione in generazione. Amen!