La conoscenza della gloria di Dio
11 marzo 2016
Un giorno una parola – commento a 2 Corinzi 4, 6
Io sono il Signore, e non ce n’è alcun altro. Io formo la luce, creo le tenebre, do il benessere creo l’avversità; io, il Signore, sono colui che fa tutte queste cose
Isaia 45, 6-7
Perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre», è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo.
2 Corinzi 4, 6
Tutto ha inizio da Dio e tutto è sotto il suo sguardo benigno. Sull’immagine della luce nella simbologia religiosa ed esoterica (dottrine riservate a pochi iniziati) è stato detto in pratica moltissimo (anche troppo). I cristiani e le cristiane, tuttavia, non considerano in modo soddisfacente la dimensione della luce com’è espressa nella Bibbia. Si tratta della conoscenza della gloria di Dio che non è una dottrina ma la persona del Cristo. Vi sono gruppi esoterici e paramisterici che fanno proprie in modo strumentale le parole di Giovanni: la luce brilla nelle tenebre, riferendosi anche alla ragione. Il cristiano e la cristiana accolgono la ragione quale dono di Dio e strumento per orientarsi nella vita, ma non la eleggono al rango di divinità. La ragione non è un fine ma un mezzo.
Perciò non celebriamo alcun culto alla dea ragione né attiviamo mistiche della luce (sole nascente, splendente, calante). Dio ha creato il sole (luce maggiore), la luna (luce minore) e le stelle che sono strumenti di luce ed energia. Anche il cantautore Enzo Jannacci l’aveva capito e in una sua canzone del 1964 cantava: la luna è una lampadina... attaccata sul plafone (in milanese: La luna l'è ona lampadina... tacata in sul plafun). Gesù ha detto di sé: Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita (Giovanni 8, 12); la vera luce, che rende visibile il senso dell’esistenza e la visione della gloria di Dio, è una persona che ha donato la sua vita per noi: Gesù Cristo Figlio di Dio. La libertà da ogni sottomissione e potere è un dono di Dio che possiamo soltanto accogliere con riconoscenza. La Parola di Dio è libertà da ogni suggestione e umano mistero, perché in Cristo la verità del Signore splende nei nostri sentimenti più profondi.
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