Le minoranze religiose sono ancora penalizzate
23 febbraio 2016
Un libro costruito su indagini d’archivio e accurata documentazione
Quello di Andrea Maori* è un libro bianco sulle discriminazioni e sui soprusi patiti in Italia dalle minoranze religiose dal secondo dopoguerra alle soglie del Duemila. Nell’introduzione sono inquadrati i termini essenziali del processo storico-normativo su cui si sono basati atti di intolleranza dagli anni Trenta in avanti. A fronte del riconoscimento della libertà religiosa, previsto dalla Costituzione repubblicana del 1948, per molti anni è rimasto intatto l’impianto normativo fascista sulla base del quale si sono perpetrate vessazioni da parte degli apparati dello Stato.
Le Intese con numerose confessioni religiose, la prima delle quali (con la Chiesa evangelica valdese) è stata ratificata ben trentasei anni dopo l’entrata in vigore della Costituzione, hanno cancellato solo in parte queste diseguaglianze perché molti movimenti sono rimasti relegati nell’ambito delle leggi fasciste del 1929.
Nella prima parte del libro la lente di ingrandimento è puntata sulle discriminazioni nei confronti di quattro confessioni religiose (Assemblee di Dio, Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova, Esercito della Salvezza e La Chiesa di Cristo) e sul loro rapporto conflittuale con il potere politico e la Chiesa cattolica. La seconda riporta, invece, documentazioni che attestano quanto nel nostro paese la libertà religiosa non sia stata mai pienamente garantita.
L’Italia repubblicana, con la riaffermazione della laicità dello Stato, avrebbe dovuto tutelare ogni espressione religiosa. Le cose sono andate, però, molto diversamente. I Patti Lateranensi ci hanno di fatto consegnato uno Stato confessionale fortemente penalizzante nei confronti delle minoranze. Nello scenario odierno, sensibilmente mutato per effetto dei flussi migratori (con la diffusione di orientamenti religiosi prima poco presenti nel contesto italiano) e di una società sempre più secolarizzata, a problemi irrisolti, o non compiutamente affrontati, se ne sono, quindi, aggiunti altri non meno gravi e urgenti.
Il libro, risultato di un accurato lavoro archivistico, può contribuire senz’altro a un’approfondita riflessione nel segno di una religiosità aperta e di una visione laica e tollerante che deve stare alla base della convivenza sociale.
* A. Maori, Vietato pregare, Roma, Reality Book, 2015, pp. 144, euro 10,00.