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Corridoi umanitari. Fervono i preparativi in attesa del prossimo gruppo

Paolo Naso: «Con questo progetto si vuole lanciare una provocazione alla coscienza dell'Europa»

Il 29 febbraio è atteso all’aeroporto di Fiumicino il primo cospicuo gruppo di profughi dal Libano che grazie al progetto ecumenico dei “corridoi umanitari” entrerà in tutta sicurezza e legalmente in Italia. I componenti delle 24 famiglie, 93 persone in tutto, di cui 41 minori – il più piccolo dei quali è Omar che ha visto la luce 5 giorni fa - non appena toccheranno terra, potranno avanzare regolare richiesta di asilo, senza essersi esposti ai viaggi della morte sui gommoni dei trafficanti. La maggior parte proviene da Homs, città siriana ormai rasa al suolo - altri sono iracheni, tutti in fuga da guerra e persecuzione, tutti in condizione di particolare vulnerabilità.

Lo scorso 4 febbraio già la piccola Falak, malata di tumore, con la sua famiglia era giunta grazie ad un visto per motivi umanitari rilasciato dall’ambasciata italiana a Beirut, aprendo di fatto il primo varco legale verso l’Europa. Si tratta di un progetto-pilota che nel quadro di un accordo raggiunto a metà dicembre tra governo italiano, Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), comunità di Sant'Egidio e Tavola valdese, prevede l’arrivo di un migliaio di casi non solo dal Libano, ma presto anche dal Marocco e dall’Etiopia. A proposito Paolo Naso della Fcei non nasconde che «con questo progetto si vuole anche lanciare una provocazione alla coscienza dell'Europa, che mostra di avere disponibilità e risorse, ma che non riesce a concepire una soluzione “politica” alla sfida dell'accoglienza dei profughi».

Una volta in Italia, le famiglie saranno dislocate in diverse parti della penisola, ospiti delle strutture messe a disposizione dai promotori del progetto e dai loro partner: tra le mete figurano Trento, Reggio Emilia, Torino, Aprilia (Rm). In attesa dell’imminente arrivo del prossimo gruppo fervono i preparativi per l’accoglienza. Ed è già partita la macchina della solidarietà: non solo l'Alitalia, ad esempio, ha offerto i voli per i profughi, ma l’Associazione “Bimbi in gamba” coprirà le spese per la protesi e la riabilitazione di un ragazzino siriano colpito da una bomba.

La Fcei ospiterà 22 persone presso “Casal Damiano”, la struttura di accoglienza ad Aprilia, alla quale la casa editrice Laterza ha inviato due scatoloni pieni di libri per ragazzi. Altre offerte sono pervenute, come calze e intimo, ma anche peluche per bambini, da donatori che tuttavia preferiscono non comparire. Sempre per Casal Damiano è stata anche lanciata una raccolta di vestiario - abiti per uomo, donna, bambino in buono/ottimo stato (Per chi volesse contribuire: [email protected]).    

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