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Si scrive Riforma, si legge libertà

Le iniziative torinesi per il Giubileo della Riforma nella Settimana della Libertà 

Il Giubileo è cominciato. Non s’intende ovviamente quello indetto da papa Francesco, ma il Cinquecentenario della Riforma protestante: anche se cadrà nel 2017, se ne sta già riflettendo ampiamente in questo 2016 con iniziative in diverse città (abbiamo già citato Genova).

A Torino, in quella che ormai per molti, e non solo valdesi, è conosciuta come la «Settimana della libertà», prende l’avvio un’iniziativa curata dal Centro evangelico di cultura «Arturo Pascal» e ideata dalle chiese valdese, battiste, avventista e luterana di Torino. Collabora all’iniziativa anche l’editrice Claudiana, che si occupa della grafica, della segreteria organizzativa e dell’ufficio stampa.

Il progetto nasce infatti dalla volontà delle chiese di fare qualcosa insieme in vista del cinquecentenario della Riforma. Il pastore Paolo Ribet ne racconta la nascita sottolineando come sia emersa subito l’idea di rivolgersi ai professori delle scuole medie e superiori, «perché secondo noi in Italia c’è ancora un’incomprensione (o una non volontà di comprensione) della Riforma, con il permanere di pregiudizi (Lutero ha spaccato la chiesa...). Secondo noi è importante che anche nella cultura italiana ci sia una riflessione su che cosa è stata davvero (e che cosa è ancora oggi) la Riforma, e quindi la prima cosa era preparare i professori ad affrontare il discorso. In modo da non limitarsi a celebrare l’evento, ma facendo in modo che la memoria (e una visione corretta della Riforma) prosegua nel tempo, attraverso i più giovani».

Ecco dunque l’idea di un ciclo di cinque incontri pomeridiani (dalle 15 alle 18) che si svolgeranno tra febbraio e marzo in due licei torinesi, il «D’Azeglio» e il «Volta». Il seminario è rivolto in primis agli insegnanti di italiano, storia, filosofia e religione delle scuole secondarie (medie e superiori), ma è aperto a tutti*.

La particolarità del progetto risiede infatti nella sua impronta laica: la Riforma verrà approfondita dal punto di vista storico, sociologico, filosofico, antropologico, culturale, ma senza fare riferimento agli aspetti confessionali. Importanti docenti saranno coinvolti in una prospettiva multidisciplinare, non priva di elementi problematici. Ad esempio il primo incontro, non a caso collocato il 16 febbraio, alla vigilia della Festa della libertà, con le relazioni dei professori Lothar Vogel e Susanna Peyronel inserisce la Riforma nel contesto europeo, raccontandone la sconfitta in Italia. «La Riforma in Europa è stata “vittoriosa” – spiega ancora Ribet, – ma in Italia è stata sconfitta.

Se l’Italia non ha conosciuto la Riforma è perché questa è stata soffocata nel sangue, costretta all’esilio o al silenzio».

Il secondo incontro (con i proff. Simone Maghenzani e Martin Wallraff) approfondirà l’aspetto della costruzione di una società e di una cultura protestanti attraverso i secoli, seguendo le tracce dei tre volumi scritti dal past. Giorgio Tourn – I protestanti. Una rivoluzione (1993); Una società (2007); Una cultura (2013) – pubblicati dalla Claudiana. Il terzo incontro, affidato a due docenti della Facoltà valdese di Teologia e pastori (Pawel Gajewski e Fulvio Ferrario), verterà sugli aspetti filosofici ed etici connessi alla Riforma. Il quarto incontro si calerà nelle scienze sociali, affrontando il tema della Riforma nella scuola (con la relazione di Claudio Tron, in qualità di ex dirigente scolastico) e del lascito nella politica democratica (con l’intervento di Paolo Naso, docente alla Sapienza di Roma).

L’ultimo incontro sarà una tavola rotonda sul senso della Riforma oggi, moderata dal prof. Enzo Novara, con la partecipazione di mons. Franco Buzzi, prefetto della Biblioteca ambrosiana di Milano e studioso di Lutero, Paolo Ricca della Facoltà valdese di Teologia, e lo storico Adriano Prosperi, della Scuola Normale di Pisa.

Un programma, dunque, che si muoverà fra storia e attualità, e che darà il via a un’altra importante iniziativa, come spiega il pastore Ribet: «In occasione di questi incontri verrà lanciato un concorso rivolto agli studenti delle scuole secondarie, medie e superiori, cui verrà chiesto di fare un elaborato (testo, video, immagini...) sul tema della Riforma. I contenuti dei cinque incontri in qualche modo saranno restituiti all’interno delle classi, e i ragazzi potranno lavorarci e spiegare quali sono le idee che ne hanno ricavato».

Certo, si potrebbe riflettere sulla percezione di un’iniziativa di questo genere in una città che ha ricevuto la visita del papa (e non una visita «normale»!)... «Tutte le volte che abbiamo parlato di questo progetto – prosegue il pastore Ribet – abbiamo riscontrato un grande interesse, ora vedremo quale sarà la risposta effettiva, perché il tema è impegnativo. Voglio sperare che questo sia un momento di riflessione non soltanto per le nostre chiese, ma per la cultura nella nostra città. In questo momento sono abbastanza perplesso per quanto sta accadendo nel mondo cattolico; già mi ha turbato l’idea che un anno prima del 500° anniversario della Riforma, cioè delle 95 tesi sulle indulgenze, papa Francesco inaugurasse un anno santo, che in fondo si fonda sulle indulgenze. E poi quello che si vede in questi giorni intorno alla salma di padre Pio, che fa venire a galla quello che io ritengo essere l’aspetto deteriore del cattolicesimo, questo culto della persona, del corpo... Voglio sperare che il confronto con la Riforma, almeno per una parte della popolazione, dia degli spunti di riflessione importanti anche per la spiritualità in questa città».

Infine, conclude Ribet, non bisogna dimenticare che la Riforma va riscoperta anche dalle chiese: «Ho l’impressione che troppo spesso ci si accontenti di quello che si è imparato al catechismo, mentre credo che vada recuperato il senso profondo della Riforma, i suoi fondamenti. Anche e soprattutto le chiese protestanti devono lavorare su questo, per abbandonare una sorta di romanticismo, figlio del Risveglio più che della Riforma, e riprendere alcuni concetti fondamentali della Riforma del ’500. Devono impegnarsi a tutti i livelli per fare in modo che nel nostro Paese la Riforma esca dal silenzio in cui è stata confinata per secoli».

 * Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a Debora Michelin Salomon, tel. 011-6689804; e-mail: [email protected]

Copertina: By Anton von Werner - Скан картины., Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11727916

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