Piani regolatori in discussione?
22 dicembre 2015
Se ne parla a Pinerolo, tutto tace a Luserna San Giovanni: i casi dei due Comuni più popolosi del territorio
T.a.c Pinerolo è un collettivo e un gruppo di lavoro di professionisti pinerolesi che si occupa di territorio, cultura e architettura e chiede che l’attuale Variante Ponte del Piano Regolatore a Pinerolo venga messa da parte e ripensata dal basso. Si contesta una scarsa organicità e visione prospettica di come dovrà essere la Pinerolo del futuro. Recentemente hanno scritto anche un articolo intitolato «Pinerolo come Gotham» sul loro sito web in cui contestano e chiedono proprio questo: «Dopo aver letto le risposte alle controdeduzioni dei cittadini (pubblicate dal Comune di Pinerolo) è chiaro perfino ai meno attenti, o ai non addetti ai lavori, che le modifiche al Piano Regolatore cittadino altro non sono che ascrivibili a interessi particolari e proprio per questa ragione non legate ad una visione strategica di sviluppo del territorio capace di dare nuovo slancio e prospettive».
Al momento la Variante Ponte è stata accantonata dalla Giunta guidata da Eugenio Buttiero. Non è ancora pronta né definitiva per questo il comune l’ha accantonata per il momento in vista della campagna elettorale (primavera 2016). Nel frattempo la società civile si interroga.
«Siamo un gruppo di dieci persone: architetti, progettisti, service designer, professionisti di marketing e dottorandi al politecnico», dice Fabio Vignolo di Tac.
«L’attuale Variante Ponte è piena di contraddizioni e punti deboli. Una Variante dovrebbe avere un carattere di sviluppo e sistema integrato e non essere scritta per punti e tasselli. Va ad accontentare le richieste personali e i singoli privati e non guarda l’aspetto strategico e globale della pianificazione», aggiungono gli architetti di Tac.
Ci sono molte associazioni pinerolesi che contestano la Variante Ponte, Italia Nostra, Libera Pinerolo, Pensieri in Piazza e Salviamo il paesaggio.
Ma le proposte di Tac quali sarebbero? «La modifica all’articolo 1 bis della legge regionale 56 del 1977 prevede che i soggetti della pianificazione del territorio siano la Regione, le Province e le Città metropolitane, dai comuni e dalle forme associative che svolgono la funzione in materia di pianificazione urbanistica. Di idee ne abbiamo ma aspettiamo anche le proposte della società civile».
Situazione diversa a Luserna San Giovanni, in val Pellice. Era l’inizio di dicembre del 2013 quando, dopo tanti, troppi, anni di attesa veniva presentato alla cittadinanza il nuovo piano regolatore generale e da quel giorno stesso si attivava la possibilità di effettuare le osservazioni riguardanti le proposte. Iniziava così per il vecchio piano (datato 1981) una fase che l’avrebbe portato all’abolizione.
Intanto le proposte che non sono tardate ad arrivare, dai privati cittadini ma anche e in modo più organico da Legambiente Valpellice che a inizio 2014 aveva prodotto un complesso documento in cui analizzava molti aspetti. Pur evidenziando la bontà del progetto e i passi avanti rispetto ai piani regolatori passati si dichiaravano «risolutamente contrari a quella logica incrementale che ancora una volta viene riproposta dallo strumento urbanistico». Legambiente si soffermava in modo dettagliato su molti altri aspetti (il documento lo si può trovare sul loro sito) analizzando attentantamente tutte le parti del Piano Regolatore (anche questo visualizzabile sul sito del Comune di Luserna San Giovanni).
E oggi? Entro la fine del 2014 dovevano essere presentate tutte le osservazioni e quindi il piano andava rivisto e riproposto. I tempi ormai sono maturi e non si muove ancora nulla all’orizzonte.
«Abbiamo avuto alcuni problemi a trovare i fondi necessari per completare l’aspetto geologico del Piano –ci spiega il sindaco Duilio Canale –ma stiamo lavorando sodo e contiamo di consegnare alla Regione al più presto il tutto per l’approvazione definitiva».
Dopo 35 anni finalmente Luserna San Giovanni avrà il nuovo Piano regolatore generale?