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Un esempio di resistenza culturale e religiosa

Un giorno una parola – commento a Daniele 3, 17-18

Il nostro Dio, che noi serviamo, ha il potere di salvarci e ci libererà dal fuoco della fornace ardente e dalla tua mano, o re. Anche se questo non accadesse, sappi, o re, che noi non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo la statua d’oro che tu hai fatto erigere
(Daniele 3, 17-18)

Cristo dice: «Io conosco le tue opere. Ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere, perché, pur avendo poca forza, hai serbato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome»
(Apocalisse 3, 8)

Daniele si trova in esilio a Babilonia insieme ai suoi tre amici e all’intera classe dirigente ebraica. L’intenzione del re babilonese è quello di fare di questi giovani la nuova élite di governo. Ne vuole fare, culturalmente e religiosamente, dei perfetti babilonesi. Vuole che i nuovi alti funzionari cui affidare il governo della parte ebraica del suo vastissimo impero siano dei perfetti babilonesi. Da qui la necessità della formazione, o meglio, della trasformazione.

L’opera di trasformazione comincia a tavola: tavole riccamente fornite di ogni bene vengono rifiutate dai quattro giovani, che preferiscono cibarsi di cereali e legumi. La loro salute e il loro aspetto non ne soffrono, così il re babilonese non interviene. Il problema sorge per la parte religiosa: i giovani devono prostrarsi dinanzi a una statua del dio babilonese. Così facendo onorerebbero il dio babilonese e rinnegherebbero la fedeltà al Dio dei padri, il Dio d’Israele, il loro Dio.

Pubblico doveva essere l’impegno verso gli dèi babilonesi, pubblica sarà la loro risposta. Al momento della condanna esprimono il loro netto rifiuto, basandosi sulla fiducia in Dio, il quale li libererà anche dalla fornace ardente che li aspetta. Ma, aggiungono, anche se questo non dovesse accadere, non adoreranno comunque il dio babilonese. Un rifiuto netto.

Un esempio di resistenza culturale e religiosa nei confronti di un re che voleva “babilonizzare” gli ebrei, sradicarli dalla loro storia con il rinnegamento del loro Dio e l’adorazione del dio babilonese. Era un intero popolo che, lontano dalla sua terra, stava sotto questa minaccia. Il racconto dei quattro giovani costituisce, allora e oggi, un esempio alla resistenza e alla fedeltà.  

Foto "Nubian painting2" di Editor: user:Sven-steffen arndt, Photographer: Ibrahim Omer - edited version of Image:Nubian painting.jpg, Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons.