L’interprete delle nostre preghiere
01 dicembre 2015
Un giorno una parola – commento a Romani 8, 26
Solo in Dio trova riposo l’anima mia
Salmo 62, 1
Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili
Romani 8, 26
Queste parole dell’apostolo Paolo si pongono in un aspetto di vita cristiana oggi poco frequentato: quello della preghiera. Per definizione, la preghiera è dialogo con Dio, colloquio fra un credente e Dio. Una volta la preghiera era pratica quotidiana (non solo prima di ogni pasto), ma oggi il tempo per la preghiera personale e familiare si è svaporato, o annullato del tutto. Inoltre assistiamo ad un generalizzato, ma non totale (per fortuna), rifuggire dalla preghiera privata e personale, per rifugiarsi più comodamente in quella liturgica nei tempi e luoghi stabiliti. Peccato.
La preghiera può essere una parola pronunciata pubblicamente, o anche un pensiero o una riflessione interiore e privata, senza che diventi parola pronunciata a voce alta. In ogni caso si tratta di «parole» che vengono rivolte comunque a Dio. Altrimenti non sono dialogo. A questo punto ci giunge quella parola difficile da accogliere: «Noi non sappiamo pregare come si conviene»; di conseguenza le nostre parole non raggiungono l’interlocutore al quale ci stiamo rivolgendo. Come si supera questa contraddizione?
Paolo ci dice che le nostre parole non raggiungono Dio «a motivo della nostra debolezza», ma le nostre parole non vanno nel cestino universale delle parole inutili. Necessitano di un interprete autorizzato che le trasformi in linguaggio comprensibile a Dio, le trasformi in parole per noi «ineffabili», cioè in un linguaggio a noi estraneo e indisponibile. Lo Spirito Santo, che conosciamo come Consolatore, santificatore e potenza per i credenti e per la chiesa tutta, diventa anche l’interprete, il traduttore delle nostre preghiere rivolte a Dio. Possiamo così pregare Dio con fiducia: lo Spirito si occuperà della traduzione.