Tornare alla vita
10 novembre 2015
Un giorno una parola – commento a Giona 2,7
Tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio!
(Giona 2, 7)
Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo
(I Giovanni 3, 8)
Giona è inviato dal Signore a Ninive per annunciarle che sarà distrutta, perché è una città insopportabilmente corrotta. Temendo che ubbidire a quest’ordine metta a rischio la sua incolumità, Giona si mette in tutt’altra direzione. Una tempesta mette fine alla sua «crociera» ed egli è inghiottito da un grosso pesce, che poi lo sputa proprio sulla spiaggia di Ninive. Ora non può che eseguire l’ordine; e annunciata alla città l’imminente distruzione, si mette all’ombra di un ricino per godersi lo spettacolo.
Ma la città intera si umilia e si pente, per cui il Signore la perdona e rinuncia a distruggerla. Ciò indispettisce Giona, che accusa il Signore di essersi preso gioco di lui. Ma il Signore fa seccare il ricino che assicurava frescura a Giona, il quale protesta per il sopraggiunto disagio. Dio allora lo sfida: a te dispiace la morte di un albero, e io avrei dovuto far morire un’intera città?
L’autore di questa storia dice che Giona, appena rigettato dal pesce che l’aveva inghiottito, pronuncia un salmo di lode al centro del quale troviamo proprio queste parole: Tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio!
Strano personaggio, questo Giona, e contraddittorio. Fa il possibile per non obbedire a Dio, ne critica le decisioni, ma canta le sue lodi per esser tornato alla vita quando si credeva irrimediabilmente perduto. Quanto gli somigliamo, io e tu, amica o amico che leggi queste note.
Il peccato di Giona (resistere all’ordine di Dio e criticarne le decisioni), e la fede di Giona (riconoscere in Dio il suo liberatore) sono il mio e il tuo peccato, sono la mia e la tua fede.
Noi siamo davvero questo miscuglio di fede e di incredulità, di fiducia e di disubbidienza. Chi ci farà uscire da questo vicolo cieco? O, come direbbe l’apostolo Paolo: chi ci libererà da questo corpo di morte?
Ci dia il Signore di risponderci, con lui e come lui: Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore (Rom 7, 24-25).