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Messina senz’acqua per una settimana a causa della rottura di una condotta

L’erogazione dell'acqua è ripresa ma la popolazione è in apprensione. Intervista a Rosario Confessore, pastore della chiesa valdese di Messina

Nei giorni scorsi una frana ha travolto la condotta da Fiumefreddo a Calatabiano che porta acqua alla città di Messina. Per più di una settimana la popolazione è rimasta senz’acqua. C’è stata la riparazione della condotta, che ieri è nuovamente saltata a causa di una seconda frana. Qual è la situazione oggi? Lo abbiamo chiesto a Rosario Confessore, pastore delle chiese valdesi di Reggio Calabria e Messina.

«Rispetto ai giorni scorsi la situazione oggi è migliorata, ma non c’è tranquillità: almeno è questa la sensazione che percepisco dalle persone della mia comunità. I problemi, infatti, non sono stati del tutto risolti, ed è sempre possibile che si verifichi ancora una rottura della tubatura che da Catania porta l’acqua a Messina. Siamo in apprensione perché oggi l’acqua c’è e domani potrebbe non esserci per un periodo indefinito. Si avverte un certo malcontento diffuso nella popolazione, che non avendo acqua nelle proprie case sta affrontando seri disagi».

Come si è cercato di far fronte a questa mancanza d’acqua?

«Il Comune non ha fatto mancare totalmente l’acqua alla città: c’è stata una sorta di rotazione nell’approvvigionamento grazie al fatto che l’acqua proviene anche da altri luoghi della Sicilia. A seconda delle giornate è stata fornita l’acqua a diverse parti della città, una buona soluzione per chi ha cisterne e serbatoi da riempire. Chi non ha questo supporto è rimasto maggiormente in difficoltà».

Qualcuno ha riferito di episodi di vendita d’acqua a cifre esorbitanti

«Questo non mi risulta e credo non siano notizie vere».

Quale riflessione ha fatto a fronte di questa emergenza?

«Qui siamo in Sicilia, dove la questione del ponte sullo stretto viene periodicamente rilanciata, come una sorta di mantra, quasi fosse la soluzione di tutti i problemi. In genere il mondo della politica italiana, non solo quella centrale ma anche quella regionale, locale, non avendo le capacità, le risorse e neanche l’intenzione di affrontare i problemi reali, sposta l’attenzione di noi tutti su degli obiettivi che servono solo a distrarci, quelli che io scherzosamente chiamo «le armi di distrazione di massa». La realtà è che noi non abbiamo bisogno di ponti, di opere straordinarie, ma abbiamo bisogno della manutenzione ordinaria della città. Messina è una città bella, a mio parere bellissima, ma che è in evidente stato di degrado perché le passate giunte che hanno governato hanno dissipato tutte le risorse che erano a disposizione della città. La mancanza dell’acqua di questi giorni è un fatto straordinario ma che si iscrive in una cornice dell’ordinaria mancanza di un governo serio della città».

Foto via Pixabay

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