Il convegno Snoezelen della Diaconia Valdese a Torino
20 ottobre 2015
Confronto sull’approccio Snoezelen con esperti di settore e presentazione di esperienze nazionali ed internazionali
“La persona al centro della relazione” è il titolo del convegno dedicato all'approccio Snoezelen in programma venerdì 23 ottobre al Centro Congressi della Regione Piemonte.
L’evento, organizzato dalla Diaconia Valdese, Coordinamento Opere Valli e Uliveto all’interno del progetto Xsone 2.0, vanta il benestare della Regione Piemonte, il patrocinio dei comuni di Torre Pellice e di Pinerolo e dell'Asl To3.
Lo Snoezelen, neologismo derivante da due verbi olandesi “doezelen” e “snuffelen” che esprimono stimolazione e rilassamento, fa la sua prima apparizione in Olanda attorno al 1970. Fu allora che si iniziò a parlare di mezzi di stimolazione sensoriale considerati quali vettori per il miglioramento della salute delle persone malate, nonché mezzi di comunicazione per entrare in contatto con esse.
Lo Snoezelen infatti è uno strumento relazionale, uno spazio, un mezzo di stimolazione e rilassamento che favorisce la comunicazione, i processi di apprendimento e l’incontro, rivolti a persone con disabilità, persone con autismo, anziani e malati di Alzheimer. L'approccio pone al centro dell’attenzione la persona con i suoi bisogni, desideri e risorse.
Ne abbiamo parlato con Loretta Costantino, responsabile di struttura dell'Uliveto: «Dall'inizio del 2012 è presente una stanza Snoezelen nell'Uliveto a Luserna San Giovanni. Grazie a vari contributi, tra cui quello dell'8 per mille, è stata allestita appositamente sulle caratteristiche dei nostri ospiti: abbiamo scelto delle attrezzature e degli strumenti adatti a creare un ambiente di rilassamento: materasso ad acqua, colonne a bolle cromatiche, stimolazioni visive con proiezioni luminose sui muri con effetto mare o stelle, fasci di luci a led, cascate luminose, musica in filodiffusione e diffusore di essenze. Una stimolazione per tutti i sensi che scatenano emozioni diverse. L'approccio Snoezelen è un gioco di relazione fra ospite e operatore/trice. Non c'è una sequenza standard da proporre, tutto viene costruito gradatamente in base alle reazioni dei partecipanti. Un'occasione di incontro per creare una comunicazione nuova per chi non riesce a comunicare verbalmente, per proporre nuovi canali e nuovi modi di entrare in relazione».
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«Sempre di più la stanza Snoezelen viene utilizzata anche da persone esterne – dice Loretta Costantino - operatori e ospiti di altre strutture del territorio, centri diurni e persone affette da Alzheimer. Da qualche tempo viene usata anche dai ragazzi del centro Autismo di Torre Pellice: un percorso lento e graduale ma che potrà dare grandi soddisfazioni».
Il convegno di venerdì 23 vedrà alternarsi esperti, professionisti e medici di settore in un confronto sull’approccio Snoezelen, comparso in Italia nell’ultimo decennio e che solo negli ultimi anni è andato sviluppandosi e articolandosi, come già nel resto d’Europa. L’obiettivo è di fornire nuovi strumenti e nuove conoscenze sia per gli operatori di settore che per famiglie o persone interessate all’argomento.
In particolare nel pomeriggio sarà lasciato spazio anche per momenti sperimentali, grazie all’allestimento di uno spazio Snoezelen visitabile e “vivibile” dai partecipanti.