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Religioni e buona scuola: Toledo chiama Roma

Esce la traduzione in italiano delle linee guida dell’Osce/Odihr sull’insegnamento delle religioni e delle credenze

I cosiddetti «Princìpi di Toledo», dopo più di 8 anni dalla loro pubblicazione, saranno finalmente a disposizione nella lingua di Dante: il documento «Princìpi guida sull'insegnamento delle religioni e delle credenze nelle scuole pubbliche» è stato redatto nel 2007 nella città iberica da una quarantina di giuristi e pedagogisti incaricati dall’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (Odihr) dell’Osce - al quale aderiscono 57 paesi europei e nordamericani - al fine di fornire alle scuole pubbliche gli strumenti per meglio promuovere le conoscenze e lo studio delle religioni nell’ambito dell’educazione interculturale. Valore aggiunto del documento rappresenta sicuramente il fatto che non esprime né la voce degli Stati, né quella delle Chiese. Grande attenzione viene data al fatto che nell’insegnamento religioso a scuola vengano osservati i diritti umani e la libertà religiosa e di coscienza di ognuno, ma soprattutto, il testo di Toledo equipara la dignità del pensiero religioso alle convinzioni non religiose, entrambe oggetto dello stesso insegnamento.

Di fronte a un’Italia sempre più plurale sotto il profilo culturale, etnico e religioso, ma che ancora arranca nel mettere a punto delle politiche di integrazione che, a cominciare dalla scuola pubblica, sappiano sfruttare esattamente questa ricchezza, il volume curato da Angela Bernardo e Alessandro Saggioro dell’Univerità La Sapienza di Roma (con saggi di Brunetto Salvarani, Flavio Pajer e Maria Chiara Giorda), arriva opportunamente all’inizio della nuova era di quella che si vorrebbe fosse la «Buona Scuola».

Oggi la scuola pubblica è per antonomasia il laboratorio della convivenza tra opinioni, culture e fedi differenti. Le statistiche parlano chiaro: il numero di alunni con background culturali diversi aumentano di anno in anno. A che punto è l’adattamento dei programmi scolastici in merito a questa realtà nemmeno più tanto nuova? Nell’introduzione ai «Princìpi di Toledo» già nel 2007 si affermava: «Recenti eventi verificatisi in ogni parte del mondo, processi migratori nonché persistenti pregiudizi a proposito di religioni e culture hanno messo in rilievo l’importanza … delle questioni relative alla tolleranza, alla non discriminazione ed alla libertà di religione e di credenza … Sta divenendo sempre più evidente che è necessaria una migliore comprensione delle religioni e delle credenze. Malintesi, stereotipi negativi e immagini provocatorie usate per rappresentare gli altri stanno portando ad un crescente antagonismo e talvolta anche alla violenza». Non c’è dubbio che in un tempo in cui forti spinte identitarie, provenienti non solo da gruppi minoritari ma anche da espressioni della cultura dominante, rischiano di minare la convivenza pacifica di società sempre più complesse, è urgente mettere al centro il ruolo delle istanze educative e la loro potenziale forza nel contrastare queste radicalizzazioni.

Con la traduzione in italiano dei «Princìpi di Toledo», pietra miliare in campo di educazione religiosa nelle scuole, torna ora preponderante il tema, molto caro agli evangelici italiani, di un insegnamento curricolare del fatto religioso in chiave laica e aconfessionale.

Ed è con questo scopo che l'Associazione «31 Ottobre» (http://www.associazione31ottobre.it/) il 16 ottobre organizza presso la Facoltà valdese di Roma un Convegno dal titolo: «I Princìpi di Toledo e le religioni a scuola: un dibattito aperto», in collaborazione con il Master in religioni e mediazione culturale de La Sapienza, la Facoltà Valdese di Teologia e «Programma Integra». Interverranno i curatori del volume, Angela Bernardo e Alessandro Saggioro; il giurista Pasquale Annicchino, Research Fellow presso il Robert Schuman Centre for Advanced Studies dell’European University Institute di Fiesole; gli allievi del Master. Ad introdurre i lavori sarà la presidente della «31 Ottobre», Silvana Ronco, e a moderarli il prof. Enrico Benedetto della Facoltà valdese. Due le sessioni previste: «Dai princìpi alle (buone) politiche» e «Dalle teorie alle (buone) prassi».

16 ottobre 2015, dalle 16 alle 19.30, presso la Sala della Facoltà Valdese, Via Marianna Dionigi 59 (Piazza Cavour), Roma. 

Foto: Federazione Giovanile Evangelica Italiana

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