I fantasmi del Burkina Faso
18 settembre 2015
Il fragile equilibrio dopo il golpe militare di mercoledì e le proteste della popolazione che un anno fa cacciò il presidente
Un reparto speciale dell’esercito, creato per la protezione presidenziale, ha preso il potere in Burkina Faso, tra mercoledì e giovedì: ha arrestato il presidente del governo di transizione Michel Kafando e il primo ministro Yacouba Isaac Zida, consegnando il potere al generale Gilbert Diendéré. Il paese stava attendendo le elezioni di ottobre per eleggere un nuovo presidente, dopo la caduta di Blaise Compaoré nel 2014, deposto dalle sollevazioni popolari che protestavano contro un cambiamento costituzionale che gli avrebbe permesso un nuovo mandato.
Diverse centinaia di manifestanti hanno nuovamente protestato fuori dal palazzo presidenziale dopo il colpo di stato: l’esercito ha disperso la folla con la forza, ci sono stati alcuni morti e una sessantina di feriti. Uscire dal paese è diventato più difficile, a causa della cancellazione dei voli aerei, e per la popolazione è stato imposto un coprifuoco. Amnesty International ha chiesto alla Guardia presidenziale di porre fine alle violenze e liberare gli ostaggi.
Ne abbiamo parlato con Luca Iotti, dell’Ong Bambini nel deserto, che opera nel paese e in questo momento è in contatto con i propri operatori in Berkina Faso.
La popolazione non sembra farsi intimidire dall’esercito e il coprifuoco non è stato rispettato in diverse città del paese.
In questo momento il paese ha anche altre preoccupazioni: insieme a Ciad, Mauritania e Niger è impegnato a contrastare il crescente terrorismo nell'area del Sahel con un'operazione militare a guida francese.
Gli Stati Uniti hanno condannato duramente il golpe, così come la Francia e altri stati dell'Unione Europea. L'Ong Bambini nel deserto ha creato una pagina apposita su Facebook per seguire gli sviluppi del colpo di stato, che è possibile visitare qui.ù
Aggiornamento: il presidente ad interim Kafando è stato liberato.