Tra le braccia di Dio
17 settembre 2015
Un giorno una parola – commento a Salmo 139, 5
Tu mi circondi, mi stai di fronte e alle spalle, e poni la tua mano su di me
(Salmo 139, 5)
Il Signore della pace vi dia egli stesso la pace sempre e in ogni maniera. Il Signore sia con tutti voi
(II Tessalonicesi 3, 16)
Il salmista ci comunica l’immagine di un Dio che circonda il credente e lo fa come in un grande abbraccio. L’immagine ci ricorda il gesto di un padre o di una madre che si prende cura del proprio figlio o della propria figlia. Qui il salmista si sente come «nel seno» di Dio, mentre altrove Dio è avvertito come un rifugio, come un luogo in cui sentirsi al sicuro. Egli è come il nido dell’aquila, posto in alto sulla roccia e protetto da forti artigli. I salmi ci offrono diverse immagini di Dio come luogo di pace, in cui non si temono spaventi, in cui nessun male colpirà chi sta sotto la sua protezione.
La ricerca della sicurezza, del benessere e della pace, per sfuggire ai pericoli, veri o temuti, che minacciano la nostra esistenza è la sorte a cui sembriamo condannati. Una sorte malvagia perché più ci affatichiamo nella conquista del benessere, più ci scopriamo come un secchio bucato che, mentre trasporta acqua, ne perde molta per strada e alla fine del viaggio rimane a secco. Se non tutti sperimentiamo un senso di frustrazione per le fatiche sprecate, come direbbe il Qoelet, è anche vero che la meta delle nostre aspirazioni rimane sempre all’orizzonte e mai raggiunta. Ad essere onesti con noi stessi, dobbiamo ammettere che per quanti sforzi facciamo, ci manca sempre un’ora della giornata per completare il nostro compito, ci manca ancora un metro per raggiungere la meta.
Il salmista, ci sembra di capire, quella meta l’ha raggiunta, anzi in quella meta è stato trasportato. È Dio che ve l’ha trasportato e lui si è lasciato trasportare. Lui si è abbandonato alle cure amorevoli di Dio e le sue ansie sono cessate. Lui ha avuto da Dio quel che con le sue forze e i suoi sforzi non avrebbe ottenuto. In altre parole il salmista ci comunica il messaggio della salvezza per grazia, di una grazia che non è rimandata ad altri tempi, ma che si sperimenta qui ed ora, solo se ci lasciamo abbracciare da Dio.