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Ogni potere appartiene a Dio

Un giorno una parola – commento a II Re 19, 15

Ezechia pregò davanti al Signore dicendo: «Signore, Dio d’Israele, che siedi sopra i cherubini, tu solo sei il Dio di tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra.
(II Re 19, 15)

Il regno del mondo è passato al nostro Signore e al suo Cristo ed egli regnerà nei secoli dei secoli.
(Apocalisse 11, 15)

Affermare, come fa Ezechia, «Tu solo sei Dio di tutti i regni della terra» potrebbe sembrare una lode da usare in ambito liturgico, ma detta quando si è minacciati diventa una confessione di fede e una scelta di vita o di morte. Molte volte il popolo di Israele, come nel caso di Ezechia, si è trovato in situazioni di pericolo a causa di aggressioni militari. Anche i cristiani si sono trovati afflitti dalle persecuzioni di poteri politici e militari che li hanno voluti schiacciare e ridurre al silenzio. In situazioni simili, se si perde di vista chi è il Dio in cui crediamo, ci si può abbandonare al panico e allo sconforto o fare scelte dettate dalla paura e dalla debolezza ingannevole che vede nelle armi l'unica forza a cui affidarsi, dimenticando che la guerra non risolve i problemi, ma lascia devastazioni, morti e rancori.

È un inganno andare alla guerra pensando di combattere nel nome di Dio e di avere Dio dalla propria parte. È un inganno in cui si è caduti nel corso dei secoli e in cui ancora oggi c'è chi vi cade. È un inganno che ha portato a benedire le armi, a condurre guerre cosiddette sante e a nascondere i veri motivi delle guerre, con la mistificazione di far credere ai combattenti di essere sempre e comunque dalla parte giusta, per la libertà contro l'oppressione, per la democrazia contro la dittatura, per la moralità contro la depravazione.

Rifiuta, invece, la via delle armi e della violenza chi confida in Dio e può affermare senza incertezze che il proprio Dio è al di sopra di tutti i poteri di questo mondo e che le sue vie sono quelle che portano alla pace. Seguire le vie di Dio significa trasformare le spade in strumenti di pace, riconvertire l'industria bellica, investire nel bene di tutti e abbandonare lo sfruttamento dei popoli più forti a danno di quelli più deboli e lo sfruttamento del creato. Si è sentito dire che la guerra è troppo importante per lasciarla in mano ai generali. Per questo possiamo affermare che senza una conversione del cuore e senza una inversione di priorità non sarà possibile vedere quel mondo nuovo in cui il potere è tutto nelle mani di Dio, che opera giustizia e pace. Davanti a noi sta la via della vita e la via della morte. Sceglieremo la via della vita, se i nostri occhi guarderanno al Signore dell'universo e i nostri piedi cammineranno per le sue vie.

Foto di Julia Manzerova via Flickr | Licenza CC BY-ND 2.0