La promessa della luce
21 agosto 2015
Un giorno una parola – commento a I Corinzi 4, 5
Dio conosce ciò che è nelle tenebre, e la luce abita con Lui
(Daniele 2, 22)
Non giudicate nulla prima del tempo, finché sia venuto il Signore, il quale metterà in luce quello che è nascosto nelle tenebre e manifesterà i pensieri dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da Dio
(I Corinzi 4, 5)
Mi è capitato di ascoltare la testimonianza di qualcuno che ha avuto l’esperienza della vista ritrovata dopo un’operazione e lunghi giorni di forzata oscurità. Dopo un tempo di riadattamento degli occhi alla luce, l’emozione prevalente è di stupore misto a gratitudine. Scorgere di nuovo o per la prima volta nitidi i contorni delle cose, riprendere a gustare in un quadro le mille sfumature dei colori, distinguere i profili di paesaggi sconosciuti o da tempo dimenticati, riconoscere il viso di una persona amata, commuoversi nel contemplare l’armonia dolcissima di un fiore. Ecco il miracolo della luce insieme alla meravigliosa capacità di occhi risanati di accogliere immagini che sembravano perse per sempre.
La metafora della luce è molto presente nella Bibbia. Vederci ben al di là delle apparenze è prima di tutto prerogativa di Dio il quale non solo crea la luce come suo primo atto creativo ma, come dice il testo di Daniele, conosce anche ciò che è nelle tenebre perché la luce abita con Lui.
Come si esprime anche il Salmo 139, le tenebre non possono nascondergli nulla e la notte è per Lui chiara come il giorno, per questo è in grado di leggere i pensieri dei cuori.
Il fatto che Dio ci legga dentro può creare angoscia soltanto se viviamo cercando di nascondere la nostra vera natura e la nostra vita non è stata visitata dalla grazia. Se ci ha raggiunto invece la parola del perdono e noi l’abbiamo accolta nelle profondità del nostro essere, questa conoscenza che Dio ha di noi ci appare meravigliosa perché ci rende veramente liberi. Come Dio ci conosce, ci accoglie e ci ama, anche noi possiamo fare lo stesso. Allora aspetteremo trepidanti quel giorno in cui la luce di Dio metterà in evidenza ciò che è nascosto. Ci vedremo chiaro e quello sarà un momento di grazia e non di vergogna, un’ora di benedizione che ci stupirà perché – dice l’apostolo - ciascuno avrà la sua lode e non quel biasimo che pure sappiamo di meritare.