Venezia. La chiesa valdese-metodista contro il sindaco “taglialibri”
09 luglio 2015
Il primo cittadino fa ritirare un migliaio di libri sul “gender” dalle scuole dell’infanzia
Contro la recente decisione del nuovo sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, di far ritirare dagli asili nido e dalle scuole dell’infanzia quei libri che tratterebbero “argomenti che non devono essere affrontati dalla scuola, ma dai genitori”, si è mobilitato anche il “Comitato costituente consulta laicità e diritti a Venezia” di cui fa parte la chiesa valdese metodista della città lagunare. «Nei giorni scorsi è stato organizzato un incontro “Fiabe di tutti e per tutti” – ha spiegato la pastora della comunità Caterina Griffante -. Voleva essere un momento di confronto tra la cittadinanza e il sindaco sulla decisione di ritirare 1098 libri inviati alle scuole nell’ambito del progetto “Leggere senza stereotipi”. Il sindaco Brugnaro, purtroppo, ha deciso di non intervenire. Nonostante questo, l’incontro è riuscitissimo, tanti bei bambini, tanti bei libri e tanto dibattito».
Per l’occasione il Comitato costituente consulta laicità e diritti a Venezia ha diffuso un comunicato nel quale si legge: «Innumerevoli esperienze e ricerche in Italia e nel mondo dimostrano che, nelle scuole dove sono stati previsti percorsi e materiali su educazione di genere, educazione affettiva e sessuale e antidiscriminazione, si sono create le basi per una scuola e una società migliore, meno razzista, meno omofoba, meno sessista, meno violenta». Il Comitato ha già annunciato la promozione in varie sedi e con diverse modalità della diffusione dei libri ritirati così come dei principi e dei contenuti da essi promossi. E al Sindaco il Comitato fa notare che «il “degrado” in città non sono i senza tetto o i migranti, il vero degrado è impedirci di dialogare, di avere un libero pensiero, di ascoltare, di aprirci verso gli “altri”, di rivolgere lo sguardo verso chi è vittima di discriminazioni, verso chi è escluso, di sostituire la paura con l'accoglienza, l'ignoranza con la conoscenza».
I libri all’indice erano stati introdotti nelle scuole veneziane all’inizio del 2014 in un percorso di educazione alle diversità, ideato da Camilla Seibezzi, già delegato ai diritti civili del comune di Venezia, dal titolo “Leggere senza stereotipi” che aveva visto l’acquisto di oltre mille volumi di 49 titoli scelti da bibliotecari e psico-pedagogisti. Figurano tra questi alcuni capolavori della letteratura per l’infanzia.