Una mostra sulla cucina nelle valli valdesi
22 giugno 2015
Aperta fino ad ottobre al Museo Etnografico di Pinerolo
A 200 chilometri di distanza è in corso l’Expo di Milano con al centro la questione del cibo. Anche al al Museo Etnografico di Pinerolo si è deciso di parlare di cibo, con un occhio di riguardo alla cucina delle nostre valli. Ne abbiamo parlato con Elisa Gosso, curatrice di questa parte di esposizione.
«La mostra “La cucina delle Valli valdesi” mi è stata proposta dal direttore del Museo Etnografico di Pinerolo, nonché direttore del Museo del Gusto di Frossasco, Ezio Giaj, che insieme alla presidente del Museo, Alessandra Maritano, nell’ambito di alcuni eventi del territorio pinerolese connessi alle tematiche dell’Expo 2015 di Milano, ha progettato alcune iniziative dedicate all’argomento del cibo della montagna, in particolare della montagna locale. Tra queste segnalo anche la loro collaborazione con il Centro Culturale Valdese di Torre Pellice, che ha a sua volta realizzato una mostra tratta dal libro “Il pane quotidiano”. Il contenuto della mostra è tratto dall’articolo che ho recentemente proposto e pubblicato sul numero monografico de “La beidana. Cultura e storia nelle valli valdesi” Genti delle Valli valdesi: studi antropologici (n. 81/2014)».
La mostra, proprio come l’articolo, si intitola La cucina delle Valli valdesi. Significati simbolici e culturali del cibo nella storia valdese. «L’idea della mostra, che è stata arricchita da pannelli esplicativi di prodotti locali, ricette e video-ricette, è stata quella di presentare la cucina delle Valli valdesi, che, con le sue componenti e le sue pratiche, è una realtà che fa parte dell’esperienza e della quotidianità degli abitanti delle Valli del Pinerolese. La domanda fondamentale che mi sono posta sin dall’inizio ha riguardato il fatto di poter parlare o meno di cucina tipica delle Valli (ed è anche per questo che il titolo è “La cucina delle Valli valdesi” e non “La cucina valdese”)».
La mostra si può visitare fino a ottobre al museo etnografico: «La mostra si snoda all’interno delle stanze che costituiscono gli ambienti maggiormente connessi alle attività legate all’alimentazione rurale che il museo vuole presentare: l’ambiente della cucina e quello della stalla, che custodiscono oggetti connessi alla lavorazione del cibo (oggetti rurali legati alla cucina, piuttosto che oggetti per la lavorazione del latte, ma anche smielatori, ecc.), e in cui sono stati collocati pannelli che illustrano alcuni esempi di ricette o pratiche alimentari locali (ad esempio la ricetta della supa barbëtta o il fëstin, la macellazione del maiale e la lavorazione “familiare” delle sue carni)».