Confidare solo in Cristo
09 giugno 2015
Un giorno una parola – commento a Matteo 23, 10
Le nazioni danno ascolto agli astrologi e agli indovini. A te, invece, il Signore, il tuo Dio, non lo permette
(Deuteronomio 18, 14)
Una sola è la vostra guida, il Cristo
(Matteo 23, 10)
Tante volte, nella nostra presunta superiorità intellettiva, non consideriamo che anche un animale ci può fornire dei modelli positivi.
Chi di noi non ha fatto l’esperienza di osservare un gregge in campagna?
Avete fatto caso che seppur rumorosamente con i loro campanacci e i loro belati, le pecore vanno in una sola direzione? Quale? Quella del pastore.
Col suo istinto di conservazione la pecora sa che la sua sopravvivenza e quella della sua discendenza, in buona parte, le è assicurata dal pastore. È lui che conosce le vie del pascolo buono, è lui che la aiuta a partorire, è lui che ne cura gli agnelli, è lui che la va a cercare se si perde, è lui che affronta il lupo che altrimenti la sbranerebbe, è lui che le rinchiude al sicuro nella notte e ne sorveglia il riposo. Senza il pastore la sopravvivenza stessa sarebbe a rischio.
Ora, se un animale, comprende tutto ciò, come mai il cristiano non riesce comprendere che deve confidare in Cristo e solo in Lui?
Perché l’essere umano, nei suoi deliri di onnipotenza, stimando di poter fare tutto da solo, immancabilmente cade e si trova in un mare di problemi.
Probabilmente, solo allora, si ricorderà di avere un Signore al quale potersi rivolgere con fiducia.
Se il Vangelo ci dice che Gesù è la via, la verità e la vita, perché ci ostiniamo a sbagliare strada, a vivere solo nelle apparenze e a mettere continuamente a repentaglio la nostra vita?