63 le chiese cristiane distrutte in 4 anni di guerra in Siria
29 maggio 2015
I dati mostrano che a differenza di quanto ci si potrebbe aspettare, due terzi degli edifici sono stati danneggiati dalle forze governative
Secondo la Rete siriana per i diritti umani (Syrian Network for Human Rights-Snhr) - con posizioni dichiaratamente antigovernative - in Siria sono 63 le chiese cristiane danneggiate o distrutte negli ultimi quattro anni di guerra.
Ci sono voluti 5 mesi per fare tutte le verifiche del caso, ma alla fine, dalla relazione di 21 pagine, emerge che ad aver fatto più danni sono state le forze del presidente Bashar al-Assad: a loro sarebbero ascrivibili due terzi degli attacchi alle chiese, mentre le forze d'opposizione avrebbero abbattuto 14 edifici di culto e i gruppi estremisti islamici 7 (sei l'Isis e uno Al-Nusra). Per due attacchi non è stato possibile risalire a responsabilità precise. Wael Aleji, portavoce di Snhr, tuttavia riconosce che la guerra colpisce senza distinzioni: «I cristiani e i loro luoghi di culto hanno patito tanto quanto il resto del popolo siriano», spiega Aleji sottolineando come le bombe non facciano distinzioni tra cristiani e non cristiani. Nelle conclusioni il Snhr chiede alle Nazioni Unite «di prendere maggiori provvedimenti per garantire la sicurezza dei civili, di intensificare le pressioni sui paesi che sostengono il governo». Inoltre, chiede che «la questione siriana» sia affrontata dalla Corte penale internazionale, perché «tutti coloro che hanno compiuto crimini contro l'umanità dovrebbero essere ritenuti imputabili».