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Pinerolese, dopo la grandinata la conta dei danni

Venerdì 15 maggio si è abbattuta una fortissima grandinata sui campi e i frutteti del pinerolese. Ingenti i danni

Il Pinerolese, il Canavese e il Rivarolese sono state le tre aree più colpite dal ciclone Ferox che ha raggiunto le campagne con violenti temporali, vento forte e grandine, con danni a frutta e verdura, ma anche alle coltivazioni di grano e orzo. Una grandinata di circa un'ora che ha depositato circa venti centimetri di chicchi al suolo, alcuni dei quali avevano un diametro anche di 6-7 centimetri.

«In questa stagione – spiega in un comunicato Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino – la grandine è la calamità più temuta dagli agricoltori perché provoca danni irreparabili alle coltivazioni, vanificando il lavoro di un intero anno, con effetti economici ed occupazionali. Nel Pinerolese, forti grandinate hanno distrutto mele, kiwi, albicocche, ma anche orzo e frumento. Danni anche al mais e al grano».  

Sergio Bunino, tecnico del Cifop, il Centro Incremento Frutticoltura Ovest Piemonte, ci ha raccontato l'entità dei danni nel pinerolese: «Venerdì mattina si è verificato un evento del tutto eccezionale. Io mi occupo di frutticoltura da venticinque anni e non avevo mai visto una cosa del genere e neanche i miei colleghi più anziani si ricordano una grandinata così estesa e violenta. Ho stimato un'area di circa 125 chilometri quadrati, quindi la val Pellice, Bagnolo, Bibiana, Campiglione Fenile, Bricherasio, fino ad arrivare a Cavour, Macello, Scalenghe e Riva. I danni sono stati deleteri per alcune colture, in particolare per l'actinidia, il kiwi, perché non si è mai provveduto a coprirle con reti di protezione visto che è la pianta più resistente alla grandine: ma non a una grandinata eccezionale come quella di venerdì. Sono circa 5.000 ettari di superficie colpito al cento per cento: Bibiana, Campiglione, Lusernetta e Bricherasio. Su questi territori abbiamo danni su tutte le colture non protette. Stimiamo di aver perso l'ottantacinque per cento del raccolto di kiwi della nostra area. Noi produciamo circa 200.000 quintali di kiwi, ne abbiamo persi circa 170.000 per un totale di circa undici milioni di euro di danni  su duecento aziende diverse».

Il Cifop è nato nel 1953 come consorzio fra comuni, ha garantito e garantisce un'assistenza tecnica specializzata ai frutticoltori dei comuni associati per un totale di oltre 250 aziende nel pinerolese.

Michele Mellano, direttore di Coldiretti Torino ha aggiunto: «Sono in corso gli accertamenti per verificare se esistono le condizioni per la dichiarazione dello stato di calamità con il raccolto di molte aziende che è stato in gran parte o totalmente compromesso. La nuova perturbazione dopo il grande caldo conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano proprio con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense con vere e proprie bombe d’acqua».

Ascolta l'intervista completa a Bunino su Rbe

Foto di Piervaldo Rostan

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