Omofobia. Per il 17 maggio in programma numerose veglie in ricordo delle vittime
14 maggio 2015
Patrocinio della chiesa valdese di Milano al Gay Pride del prossimo 27 giugno
Anche quest'anno in tutta Italia saranno diverse decine gli appuntamenti di preghiera in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia. Intorno al 17 maggio - data della ricorrenza dedicata alle vittime di omofobia e transfobia - da Nord a Sud della penisola, in chiese cattoliche e evangeliche di varie denominazioni, avranno luogo numerose veglie ecumeniche o culti appositamente dedicati. Il versetto biblico scelto per la IX edizione dell'iniziativa è «Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo meraviglioso» (Salmo 139:14). Per l'occasione la Rete evangelica fede e omosessualità (Refo) e la Commissione fede e omosessualità delle chiese battiste, metodiste e valdesi hanno approntato un'apposita liturgia che può essere scaricata qui.
Tra i tanti appuntamenti: il 16 maggio a Trieste la chiesa metodista ospiterà una veglia organizzata dai cristiani Lgbt del Progetto Ruah insieme alla Federazione giovanile evangelica in Italia (Fgeu). A Torino, presso il tempio di corso Principe Oddone 7, la Refo invita ad un incontro dal titolo “Volti dell’omofobia” con letture, canti e testimonianze. Addirittura su Facebook è prevista una veglia quacchera online di preghiera e testimonianza (vai all'evento). (L'elenco completo delle comunità aderenti).
Intanto la chiesa valdese di Milano con un comunicato ha fatto sapere che ha dato il suo patrocinio al "Milano Pride 2015" del prossimo 27 giugno: «La nostra iniziativa è volta a rafforzare il rapporto di accoglienza già presente al nostro interno ed estenderlo pubblicamente alla società, affinché siano riconosciuti i diritti umani e civili delle persone omosessuali, lesbiche, bisessuali, transessuali e transgender - si legge nella nota della comunità -. Questa decisione vuol essere da un lato un gesto laico che si declina nel richiamo nei confronti di uno Stato che continua a negare diritti elementari ad una parte della sua popolazione, e dall'altro lato una testimonianza evangelica nell'ottica di costruire una comunità umana ispirata ad ideali ben rappresentati nei versetti biblici tratti dalla lettera di Paolo ai Galati: “Non c'è più né giudeo, né greco, non c'è più né schiavo, né libero, non c'è più né uomo, né donna poiché tutti siete uno in Cristo Gesù”».