Tavolo Asilo preoccupato per il decreto legislativo su accoglienza e procedure
16 aprile 2015
Incontro con il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione
In un incontro con il sottosegretario all'Interno Domenico Manzione, i componenti del Tavolo Nazionale Asilo, di cui fa parte anche la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), hanno espresso ieri preoccupazione per i contenuti del decreto legislativo di recepimento delle direttive europee sull’accoglienza e le procedure per il riconoscimento della protezione internazionale. In particolare, in un comunicato stampa diffuso al termine dell'incontro, il Tavolo Asilo ha espresso preoccupazione per i tempi stretti relativi all’emanazione del decreto, pur riconoscendo la disponibilità del sottosegretario Manzione ad ascoltare e verificare la possibilità di modifiche al testo del Governo. «I componenti del Tavolo Asilo credono che sia necessario avviare un processo di interlocuzione costante e regolare e ribadiscono l’importanza di interloquire in ogni fase dei lavori per ottenere un testo più condiviso e aderente alla realtà del diritto d’asilo in Italia, a partire dalle competenze e dall’esperienza quotidiana delle associazioni di tutela», si legge nel comunicato, che così prosegue: «Alla luce del confronto avuto, i componenti del Tavolo Asilo esprimono preoccupazione sul ruolo dei cosiddetti Hub, centri che rischiano di replicare l’inefficace e segregante esperienza dei Cara. Il ruolo degli Hub deve essere esclusivamente quello di prima accoglienza in attesa del trasferimento, in tempi brevissimi, dei richiedenti nelle strutture territoriali di accoglienza; ribadiscono la necessità di riformare le commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale, introducendo criteri che garantiscano competenza, stabilità ed efficienza. La riduzione dei tempi della procedura, attraverso una migliore qualità delle decisioni, diminuirebbe infatti anche i tempi e i costi dell’accoglienza; sottolineano come, in un contesto internazionale caratterizzato da crisi, guerre e instabilità socio-politica, che non può che produrre nuovi arrivi, sia necessaria una programmazione più rigorosa con criteri di ripartizione regionale più stringenti per l’invio a una accoglienza diffusa per piccoli gruppi dei richiedenti e titolari di protezione internazionale».
Oltre alla Fei, fanno parte del Tavolo Asilo: Acli, Amnesty International, Asgi, Caritas italiana, Centro Astalli, Comunità di S. Egidio, Cir, Casa dei diritti sociali, Save the Children, Senza confine.
Fonte Nev
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