Sfogliando i giornali del 30 marzo
30 marzo 2015
Ripresi i colloqui sul nucleare iraniano, Ban Ki-moon a Baghdad per un incontro con i leader iracheni, l'uccisione di un altro blogger in Bangladesh, la National black church initiative rompe con la Presbyterian Chuch Usa, quasi dieci milioni di persone in stato di insicurezza alimentare in Siria
01 – Losanna, ripresi oggi i colloqui sul nucleare iraniano a 24 ore dalla scadenza
Sono ripresi questa mattina a Losanna, in Svizzera, i colloqui tra i ministri degli esteri di Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito, Francia, Germania e Iran, per provare a raggiungere un accordo sul nucleare iraniano alla vigilia della scadenza, fissata per domani. Dopo un anno e mezzi di negoziati, che si sono tenuti a Ginevra, Vienna, New York e Losanna, domani potrebbe arrivare un primo accordo, che avrebbe come conseguenza un allentamento delle sanzioni economiche e politiche, imposte progressivamente all’Iran sin dal 1979, anno della rivoluzione khomeinista. L’accordo sarebbe fondamentale per raggiungere quello definitivo entro il 30 giugno. Tuttavia, secondo il New York Times l’Iran non sarebbe disponibile a trasferire all'estero l'uranio necessario per il proprio programma nucleare, e questa decisione potrebbe mettere a rischio il tentativo di accordo in materia con gli Stati Uniti, che l’hanno definito «indispensabile».
02 – Medio oriente, Ban Ki-moon a Baghdad per un incontro con i leader iracheni
Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, si trova oggi a Baghdad, in Iraq, per un incontro con i leader politici del paese. Al centro dell’attenzione soprattutto la protezione dei civili all’interno dello scontro tra l’esercito iracheno, supportato dall’Iran e da una coalizione di paesi occidentali, contro i miliziani del gruppo Stato islamico che occupano circa un terzo del paese. Nel fine settimana, invece, si è tenuto in Egitto il vertice della Lega araba, dedicato alla crisi politica e militare in Yemen; i leader che vi hanno partecipato hanno deciso di creare una forza militare congiunta, con l’obiettivo di «combattere i gruppi terroristici». Intanto, in Yemen continua l’offensiva militare guidata dall’Arabia Saudita contro i ribelli sciiti Houthi.
03 – Bangladesh, ucciso un altro blogger dopo Avijit Roy
Il blogger bangladese Washiqur Rahman è stato ucciso questa mattina in una zona industriale di Dhaka, la capitale del Bangladesh. Si ritiene che Rahman sia stato assassinato per questioni ideologiche, per via degli articoli pubblicati sul suo blog e fortemente schierati contro il fondamentalismo islamico e i movimenti jihadisti. Due dei tre assassini, che hanno pugnalato il blogger in pieno giorno e davanti a tutti, sono stati arrestati. Circa un mese fa, sempre a Dhaka, era stato ucciso anche Avijit Roy, un blogger e scrittore statunitense di origine bangladese e da sempre attivo sul fronte della laicità e dell’ateismo.
04 – Stati Uniti, la National black church initiative rompe con la Presbyterian Chuch Usa
La Nbci, National black church initiative, una coalizione di 34.000 chiese afferenti a 15 denominazioni e con quasi 16 milioni di fedeli, ha interrotto il suo rapporto di collaborazione con la Pcusa, la Presbyterian Church degli Stati Uniti, in seguito alla recente decisione di approvare i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Secondo il reverendo Anthony Evans, presidente della Nbci, «questo cambiamento arbitrario delle Sacre Scritture è pretestuoso e illegittimo». Nel comunicato in cui la chiesa annuncia la rottura dei rapporti, viene chiesto alla Presbyterian Church Usa di «pentirsi» per tornare a forme di collaborazione.
05 – Siria, quasi dieci milioni di persone in stato di insicurezza alimentare
La Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, ha lanciato un appello per la crisi in Siria. Secondo la Fao sono necessari almeno 120 milioni di dollari per garantire sostegno ai quasi dieci milioni di persone che si trovano in condizioni di insicurezza alimentare, perché la Siria ha perso il 50% del suo bestiame e della produzione di cereali. Intanto, la terza conferenza internazionale dei donatori per la Siria si aprirà domani a Kuwait City e avrà il compito di rifinanziare il supporto ai 4 milioni di persone fuggite dalla guerra e rifugiate in Egitto, Iraq, Giordania, Libano e Turchia.