Torino, Dario Disegni alla presidenza della Comunità ebraica
12 marzo 2015
«Importanti obiettivi di rilancio coinvolgendo i giovani» le prime parole del neo eletto
Comunità ebraica unita e nuovo Consiglio compatto in occasione della prima riunione dopo la prova elettorale degli scorsi giorni. Dario Disegni è stato eletto presidente raccogliendo un consenso sostanzialmente unanime. Lavorare insieme per un modello di gestione partecipata della Comunità, contando sulla stima reciproca e sul coinvolgimento di giovani che possano impegnarsi con l’attuale Consiglio, in maniera da portare a una trasmissione di competenze e conoscenze in vista del futuro. Questi i primi propositi annunciati dal nuovo Presidente. Alla vicepresidenza Alda Guastalla e Beppe Di Chio. In Giunta anche Daniel Fantoni e Danila Franco.
Oltre a Disegni, che si era presentato come candidato indipendente dagli schieramenti di lista e ha tenuto a lungo il timone della Fondazione bancaria San Paolo, l’esito del voto vede entrare in Consiglio l’intero blocco dei candidati della lista di ispirazione progressista Beiachad, riunitasi attorno allo storico Gruppo di studi. Con l’elezione di Franco Segre, Daniel Fantoni, Lidia Krieger, Alda Guastalla, Carola Ovazza, Danila Franco e Guido Anau Montel la formazione acquisisce la maggioranza assoluta nell’ambito del Consiglio. Cinque, invece, gli eletti della formazione Anavim (Alessandra Coen Disegni, Giuseppe Di Chio, Giacomo Emilio Ottolenghi, David Sorani, Alessandro Rimini), che era maggioritaria nel Consiglio uscente. Entrambe le formazioni, Beiachad e Anavim, avevano annunciato all’elettorato prima del voto di vedere in Dario Disegni la figura ideale per ricoprire il ruolo di presidente.
«La fiducia che il Consiglio ha voluto esprimermi con voto unanime mi onora profondamente e, al tempo stesso, mi carica di una grande responsabilità, cui mi auguro di riuscire a far fronte con tutto l'impegno che dedicherò a questo nuovo incarico cui sono stato chiamato, nell'esclusivo interesse della Comunità in cui sono nato e vissuto. L'azione del nuovo Consiglio dovrà essere improntata a raggiungere importanti obiettivi di rilancio della vita comunitaria, coinvolgendo in particolare i giovani che dovranno assumere le redini dell'Istituzione nei prossimi anni. In tale prospettiva – afferma Disegni – dovrà essere perseguita, pur nell'indispensabile dialettica delle idee e delle opinioni, una condivisione delle grandi scelte strategiche e l'adozione di un metodo di lavoro basato sulla collegialità e sull'efficacia operativa». «Solo in tale modo – conclude Disegni – al Consiglio potrà venire riconosciuta l'autorevolezza necessaria per creare all'interno della Comunità, in un clima sereno e costruttivo, una vita ebraica degna e ricca, in grado di rispondere alle aspettative degli ebrei torinesi».
Fonte Moked.it