Un'altra "emergenza Nord Africa"?
16 febbraio 2015
I giornalisti chiedono ai lampedusani se hanno paura dell’Isis, ma è il numero delle vite da salvare che continua a preoccupare
Nelle ultime ore la guardia costiera italiana ha soccorso più di 2.100 persone a bordo di dodici barconi: i migranti sono sbarcati in diversi porti siciliani e sull’isola di Lampedusa. Ieri, 15 febbraio, alcuni trafficanti hanno minacciato con le armi una motovedetta della guardia costiera italiana che stava soccorrendo i migranti, sembra per farsi restituire l’imbarcazione utilizzata per il trasporto. Rispetto alle ultime settimane, negli ultimi giorni la situazione è cambiata, il numero di persone arrivate o che stanno arrivando è molto alto: «erano anni che qui a Lampedusa non si parlava di questi numeri – dice Marta Bernardini, dell’osservatorio Mediterranean Hope – la popolazione sente che siamo tornati al 2011, quando ci furono le primavere arabe». Da lunedì l’atmosfera è cambiata: «quando arrivano 29 morti si sente, i lampedusani vivono con grande dolore questa situazione, rinasce il dolore del 3 ottobre 2013», e gli arrivi non si sono fermati.
Molti di quei 12 barconi sono arrivati proprio a Lampedusa. «Sono eritrei, anche donne e bambini, in buona salute rispetto a chi è arrivato lunedì, che era molto provato dalle condizioni del viaggio e da quelle pessime del mare – continua Bernardini – così tanti migranti che in una sola settimana partono dalla Libia significano qualcosa»
La Guardia Costiera continua a fare un lavoro pesante «e a salvare persone di cui nessun altro si occupa: solo la guardia costiera ha risposto agli sos di questi gommoni – dice l’operatrice di Mediterranean Hope – Siamo in attesa di capire bene sulla questione delle minacce e sapere quale è stata la dinamica, ma sicuramente pensare che siano persone singole a gestire questi traffici di persone, diventa riduttivo: è evidente che ci sono delle condizioni politiche molto complesse in cui noi stessi europei non siamo esenti da colpe. Se la Guardia Costiera viene minacciata ci sentiamo più minacciati tutti, e si innescano in noi nuove paure e forse delle giustificazioni a provvedimenti che si evidenzieranno nelle prossime settimane».
In queste ore stanno arrivando nuovi migranti, e molti altri sono attesi secondo le testimonianze di chi è approdato a Lampedusa. «Sembra che li stiano facendo partire tutti ora – conclude Bernardini – cerchiamo di capire quali possono essere le motivazioni di questo tipo di scelta, così come quali saranno le ripercussioni sull’Italia e su queste persone».