Dio ha un piano per la nostra vita
16 febbraio 2015
Un giorno una parola – commento a Genesi 39, 23
Il Signore era con Giuseppe e faceva prosperare tutto quello che egli intraprendeva
(Genesi 39, 23)
Non rendete male per male, od oltraggio per oltraggio, ma al contrario, benedite; poiché a questo siete stati chiamati affinché ereditiate la benedizione
(I Pietro 3, 9)
È bene ricordare che quando «il Signore era con lui e faceva prosperare tutto quello che egli intraprendeva» Giuseppe era in prigione. Mi pare importante sottolineare questo aspetto, perché aggiunge complessità e profondità all’affermazione. Non si tratta semplicemente che a Giuseppe Dio le mandava tutte buone, si tratta invece di una affermazione teologica tesa a sottolineare che la vita di Giuseppe è parte di un piano divino.
Giuseppe è in prigione per la vendetta della moglie di Potifar, il padrone dello schiavo Giuseppe. Lei gli aveva messo gli occhi addosso, ma lui – per fedeltà al suo padrone egiziano – l’aveva respinta. Qui non c’è teologia, c’è invece la realtà della vita che molto spesso è dura ed ingiusta. A volte, la vita ti chiama ad attraversare momenti di grande difficoltà, dolore, solitudine, pericolo.
Pensare che la vita del credente sia vissuta dentro una bolla di benedizioni è una pura illusione, un equivoco causato da una cattiva teologia che genera una cattiva spiritualità. Pensare che la vita umana sia un susseguirsi di dolori senza senso né direzione è una esasperazione deprimente generata dalla cieca disperazione. Giuseppe scopre che la vita ti porta spesso a vivere duramente, ma Dio ha un piano per essa. La vita non va vissuta né con duro pragmatismo, né con inconsistente entusiasmo, ma mettendo insieme la solidità di una robusta esperienza di vita e la solidità di una vigorosa esperienza di fede.
Padre e Signore, donami la capacità di saper pienamente e responsabilmente vivere nel mondo così com’è, senza fughe; e insieme la capacità di saper riconoscere ed accogliere la tua fedeltà verso di me e le grandi benedizioni di cui mi circondi; senza perdere mai di vista la realtà e senza perdere mai di vista la speranza.