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Confida solo in Dio

Un giorno una parola – commento a Giobbe 17, 3

O Dio, deposita la mia cauzione presso di te; se no, chi altro vorrebbe porgermi la mano?
(Giobbe 17, 3)

Chi lo condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi
(Romani 8, 34)

Giobbe non è un personaggio storico, ma la sua storia ci appartiene. È la storia nella quale ciascuno di noi in varia misura può riconoscersi. È un poema centrato sul tema della sofferenza che ogni essere umano sperimenta. Sofferenza alla quale si vorrebbe dare un senso, un briciolo di razionalità: ma non si trova. Giobbe – come ognuno – vorrebbe sapere il perché del dolore che si abbatte sulla sua esistenza, e nel tentativo titanico di scandagliare il volere divino, si scaglia contro Dio, maledice il giorno della sua nascita, chiama Dio come imputato in un’ideale tribunale affinché si difenda dall’accusa di essere ingiusto. Ma nel suo riflettere, dall’abisso di sofferenza in cui è precipitato, trova la forza di rivolgersi al Signore, continua a chiamarlo “Onnipotente”, e si affida lui.

L’immagine che questo testo propone è desunta dall’istituto giuridico del garante. Il garante consegnando una cauzione al creditore, s’impegnava affinché fosse onorato un debito. La novità che Giobbe propone è l’invito rivolto a Dio che depositi presso se stesso la cauzione dovuta! La sua fiducia è così totale che si affida a Dio affinché depositi la cauzione nelle sue stesse mani.

Giobbe, dunque, non confida in nessun aiuto umano! Sa che perfino i suoi amici lo reputano un peccatore e non hanno alcuna empatia con la sua sofferenza. Confida solo in Dio perché, nonostante l’oscura realtà della sofferenza, Dio è giusto. Quante volte afflitti dalla sofferenza abbiamo sperimentato la sensazione di essere stati abbandonati da Dio! E ci ha sfiorato l’idea che Dio fosse ingiusto. Ecco! La lezione che possiamo attingere dal poema di Giobbe è che possiamo confidare in Dio, nonostante tutto, poiché il nostro Dio agisce secondo un suo metro di giustizia, a noi ignoto, e soprattutto, possiamo affidarci a lui perchè giudica con amore.

Foto "119.Job Speaks with His Friends" di Gustave Doré - Doré's English Bible. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons.