Ospedale valdese di Torino: il TAR Piemonte rigetta il ricorso della Tavola valdese
04 febbraio 2015
Il moderatore Bernardini: “Resto convinto ancora oggi che sia possibile trovare una soluzione ragionevole che riapra le porte del Valdese di Torino”
Con sentenza depositata il 29 gennaio, il Tar Piemonte ha rigettato il ricorso promosso dalla Tavola Valdese contro la chiusura, nel dicembre 2012, dell’Ospedale valdese di Torino da parte della Giunta Regionale del leghista Roberto Cota.
Il Tribunale amministrativo regionale, ha ritenuto legittimo l’operato della Giunta Regionale in quanto “la Regione, stretta nella morsa del Piano di Rientro e della progressiva riduzione dello standard dei posti letto ha, da un lato, preso atto dell’evoluzione che si era già verificata nel funzionamento dell’ospedale Valdese e, dall’altro, ha dovuto adeguarsi alle scarse risorse economiche a disposizione per tutto il Servizio sanitario regionale, che impongono di eliminare i presidi più piccoli, di cercare economie nella valorizzazione delle strutture più grandi ed efficienti e di riorganizzare in forme nuove l’assistenza sanitaria ai cittadini”.
Sempre secondo il Tar, sono ormai superati i ritardi conseguenti nell’erogazione dei servizi sanitari, specie quelli di senologia, oggetto di un ricorso parallelo – anch'esso rigettato dal Tribunale – promosso da un gruppo di pazienti che hanno poi dato vita all’associazione “Mettiamoci le tette”.
“Continuo a pensare che l’atto di chiusura dell’Ospedale valdese di Torino sia stato incongruo, antieconomico e irragionevole – ha dichiarato il moderatore della Tavola Valdese, pastore Eugenio Bernardini – e che abbia contribuito sensibilmente alla diminuzione quantitativa e qualitativa del servizio sanitario pubblico piemontese. Nonostante la sentenza avversa del Tar – sottolinea il moderatore Bernardini – resto convinto ancora oggi che sia possibile trovare una soluzione ragionevole che riapra le porte del Valdese di Torino, perseguendo ugualmente gli obiettivi di maggiore efficienza e razionalità della spesa sanitaria piemontese. Per questo, già alla fine dell’ottobre scorso, abbiamo proposto un’idea-progetto all’Assessore Saitta”.
Dopo oltre un secolo di attività, nel 2004 l’Ospedale valdese di Torino – insieme a quelli di Torre Pellice e Pomaretto – era stato ceduto alla Regione Piemonte che, con un’apposita Legge regionale, si era impegnata a mantenerne “i livelli di prestazione erogati” e a “salvaguardarne l’identità valdese”. Negli ultimi anni di gestione da parte della Chiesa valdese, l’Ospedale era particolarmente apprezzato per la personalizzazione del percorso diagnostico-terapeutico, la continuità delle cure, la riduzione dei tempi di attesa, il lavoro in team di specialisti, specie nel settore senologico.