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Gaeta. Un ciclo di incontri su cibo e salute

Domani parte la rassegna organizzata dalla locale Chiesa avventista

Al via il nuovo ciclo di appuntamenti socio-culturali dal titolo «iSalute: perché tu sei un essere speciale ed io avrò cura di te», organizzato dalla locale Chiesa cristiana avventista con il patrocinio del Comune di Gaeta e la collaborazione della Lega «Vita e Salute», di Nuovo commercio organizzato (NCO) e dell’associazione di promozione sociale «deComporre». Domani, nella Chiesa cristiana avventista in via dei Frassini (Gaeta) alle ore 17,30, ci sarà il primo incontro su «Curarsi a tavola» con la dott.ssa Luciana Baroni, presidente di «Società scientifica di nutrizione vegetariana», specialista in neurologia, geriatria e gerontologia.

«La rassegna, pensata insieme a Sandra Cervone, giornalista del Messaggero di Roma, e a Rossella Fusco, psicologa e psicoterapeuta, si concentrerà sul tema del benessere e dell’armonia di corpo-mente-spirito – ci spiega Davide Malaguarnera, pastore avventista a Gaeta –. Da gennaio a giugno 2015 offriremo ai partecipanti momenti di formazione e riflessione alternati a momenti propriamente artistici. Ogni serata, infatti, oltre a prevedere la presenza di esperti che ci aiuteranno ad analizzare la tematica dal punto di vista sociologico, medico-scientifico, antropologico, spirituale e culturale, sarà arricchita da musica, letteratura e arti visive».

Il filo conduttore di tutti gli incontri sarà il cibo: il cibo del corpo, della mente e dell’anima. Un richiamo all’Expo Milano 2015 che sarà dedicata all’alimentazione e alla nutrizione? «Sì, idealmente c’è un filo rosso che ci lega all’evento internazionale che partirà a Milano il prossimo maggio. In particolare la scelta del tema nasce dall’esigenza di dare delle nozioni pratiche sulla salute, vista nelle tre dimensioni (mente, corpo e spirito), perché pensiamo che in questo momento storico ci sia un particolare bisogno di recuperare alcuni stili di vita, improntati alla semplicità, sobrietà, che abbiamo perso nel corso di questi anni», aggiunge Malaguarnera.

La Chiesa avventista del settimo giorno è particolarmente conosciuta per la sua attenzione ad uno stile di vita naturale e ad un’alimentazione sana. La sua fondatrice, Ellen Gould White, ha scritto diversi testi sulla salute e sulla necessità di abbandonare abitudini malsane (alcool, tabacco, droghe) e di riscoprire i benefici di un’alimentazione semplice, possibilmente vegetariana. Malaguarnera spiega che per «la Chiesa avventista la salute non riguarda soltanto il nostro corpo ma dipende dall’espressione equilibrata di tutte le manifestazioni dell’essere, compresa quella spirituale. L’uomo, infatti, si esprime in una molteplicità di dimensioni ben distinte ma contemporaneamente legate fra loro: fisica, psico-affettiva e spirituale. Prendersi cura di sé significa avere un approccio olistico che ci permette di considerare non solo quello che mangiamo, beviamo, respiriamo, ma anche le relazioni che intratteniamo con il prossimo, lo stile di vita che conduciamo».

Fin dai primi anni della sua nascita, il movimento avventista ha fondato ospedali e cliniche adoperandosi a favore della salute globale. «È diventata una nostra missione. Per diffondere il messaggio sulla salute, gli avventisti hanno dato vita nel 1951 a “Vita e Salute”, la prima rivista italiana di educazione sanitaria e di medicina preventiva, che è uno dei soggetti con i quali abbiamo organizzato il ciclo di incontri che comincerà domani».

Siamo spesso confrontati con l’inquinamento dei terreni e con casi di sofisticazione alimentare. Prendersi cura del proprio corpo e benessere mangiando cibo sano e genuino è un’utopia? Ha a che fare con la fede? «Credo che mangiare sano sia una scelta realizzabile. Il Nuovo commercio organizzato (NCO), ad esempio, sta trasformando le terre, una volta simboli di violenza, sopraffazione, illegalità, in luoghi di riscatto e legalità. Grazie al lavoro di tante cooperative sociali sui terreni confiscati alla camorra, ora bonificati, si coltivano prodotti biologici certificati. In quei territori, noti come “Terre dei fuochi”, si è attivata una filiera produttiva etica che mira all’educazione, all’integrazione lavorativa e al recupero sociale di persone momentaneamente in difficoltà come minori, tossicodipendenti, sofferenti psichici. Siamo contenti come cristiani di poter collaborare con queste realtà sociali che cercano di sviluppare questa sensibilità al rispetto del creato e alla cura del prossimo. Non dimentichiamo, che il primo comandamento che Dio ha dato all’uomo e alla donna è stato proprio di custodire il creato e di averne cura». 

Foto "Gaeta medievale vista dal mare" di Original uploader was Mlangella at it.wikipedia - Transferred from it.wikipedia; transferred to Commons by User:Sannita using CommonsHelper.. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons.