Dall'Emilia l'esordio solista di Manuel Rinaldi
12 gennaio 2015
Dopo svariate esperienze e molta sperimentazione, Manuel Rinaldi rinasce con un 10 Minuti, un album rock e graffiante ricco di buone aspettative
Originario di Guastalla, appassionato di musica e chitarrista fin da bambino, Manuel Rinaldi torna sulle scene con un nuovo lavoro, che ora lo vede in veste di artista solista. Influenzato fin da giovanissimo dalle sonorità degli anni settanta, sia quelle più rock che quelle cantautorali, e supportato dai genitori, Manuel Rinaldi affronta un percorso di formazione graduale, nel quale sperimenta stili e approcci diversi, fino ad arrivare ora ad un progetto più ruvido e graffiante, che si lascia alle spalle il pop uptempo e dancereccio.
L'esperienza del rocker passa per fasi diverse, vissute soprattutto con la band dei Pupilla, fondata nel 2001 e caratterizzata da un approccio più punk e connotata verso un gusto anglosassone che poi sarà recuperato più avanti. Il periodo pop arriva nel 2009, e poi c'è la svolta che porta Rinaldi a trasferirsi in Inghilterra.
È proprio in UK che lo stile e la ricerca solidificano in un rock dall'approccio sì anglosassone, ma decisamente italiano, sia per i contenuti che per la lingua usata, che non si lascia lusingare dalla facile strada dell'idioma straniero e si concentra in messaggi meditati, calibrati e cesellati, nei quali ogni parola viene inserita tenendo conto del suo significato profondo. C'è quindi la volontà di fare spazio al messaggio e accompagnarlo, sottolineandolo, da un impatto sonoro di un certo spessore.
Il nuovo percorso rock di Manuel Rinaldi si concretizza quindi in 10 Minuti, il nuovo album che in effetti restituisce il ritratto di un cantautore maturo, attento, ma non frenato o incasellato, ma comunque istintivo ed energico, ben conscio del proprio valore e delle proprie possibilità. In 10 Minuti si sente quanto le cose siano cambiate e quanto studio e lavoro ci siano dietro a questa produzione. Si può apprezzare un rock fresco e ben suonato, dove c'è passione e nel quale si possono scorgere riflessioni sulla vita e sul mondo, senza fare troppa filosofia ma senza essere superficiali. Equilibrio, ma soprattutto voglia di futuro e di ricerca.