Un nuovo inizio
09 gennaio 2015
Un giorno una parola – commento a Geremia 3, 22
Tornate, figli traviati, io vi guarirò dei vostri traviamenti! Eccoci. Noi veniamo da te, perché tu sei il Signore, il nostro Dio.
(Geremia 3, 22)
Avvicinatevi a Dio, ed egli si avvicinerà a voi. Pulite le vostre mani, o peccatori; e purificate i vostri cuori, o doppi d'animo!
(Giacomo 4, 8-9)
“Pardonner, c'est son métier” “perdonare: è il suo mestiere!” diceva Voltaire con sarcasmo irriverente parlando di Dio. “Dio perdona. io no” era il titolo di un western con pistoleros infallibili e cinici.
Ebbene, sì. Dio perdona: è una sua caratteristica che attraversa tutto l'Antico e il Nuovo Testamento. Ma il suo perdono non è una toppa nuova su un abito vecchio, o un rammendo provvisorio su un abito liso. È piuttosto un nuovo inizio; è uno sbarazzarsi di un abito vecchio, per indossarne uno nuovo. Non è un aggiustamento fragile e provvisorio; ma un cambiare rotta.
Mai come in questi tempi l’appello di Geremia e quello di Giacomo meritano una udienza attenta. La situazione preoccupante del nostro Paese, le tragedie umanitarie, le sofferenze indicibili di milioni di persone, le catastrofi ecologiche cui andiamo incontro ecc., dovrebbero indurci a cambiamenti radicali. Ma dove trovare la forza e i mezzi per far fronte a tragedie davanti alle quali sentiamo tutta la nostra impotenza?
Il cambiamento non comincia dall'alto, ma dal basso. Un nuovo inizio – ed è questa la possibilità che il Signore ci offre – comincia nel piccolo di ognuno di noi, per allargarsi poi a macchia d’olio. È un movimento che si basa non sulle nostre deboli forze, ma che confida sulla promessa e la forza del nostro Dio. Fare questo primo passo che ci impegna a vincere noi stessi è la grande sfida che oggi la parola del Signore ci rivolge.
Diceva un altro profeta: “… che altro richiede da te il Signore, se non che tu pratichi la giustizia, che tu ami la misericordia e cammini umilmente con il tuo Dio?” (Michea 6, 8).