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Sfogliano i giornali del 9 gennaio

Le cinque notizie di oggi da sapere: il nuovo attacco di Boko Haram in Nigeria, il miglioramento della situazione carceraria in Italia, il divietpo della patente in Russia per i transgender, i progressi contro l'ebola in Sierra Leone, il patrocinio della Regione Lombardia al convegno omofobo

01 – Nuovo attacco di Boko Haram nello stato di Borno

Le milizie di Boko Haram hanno ucciso oltre 100 persone in un attacco nel nordest del paese avvenuto durante lo scorso fine settimana. Stando alle notizie confermate, il gruppo jihadista ha preso il controllo della base militare della città, che si affaccia sul lago Ciad e che fa parte dello stato di Borno, il più colpito dagli attacchi negli ultimi 12 mesi. La piccola città, che si trova vicino alla base della forza multinazionale, conquistata da Boko Haram la settimana scorsa, è stata devastata assieme ad altri 16 villaggi il 3 e l’8 gennaio, e le testimonianze parlano di corpi sparsi per le strade e di interi centri abitati dati alle fiamme. Bbc informa che il computo totale dei rifugiati ha intanto superato il milione e mezzo. La rivolta del gruppo terroristico ha causato la morte di almeno 10.000 persone in Nigeria nel corso del 2014, e i recenti sconfinamenti in Camerun fanno pensare che la minaccia potrebbe estendersi anche ai paesi confinanti.

02 – Migliora la situazione carceraria in Italia. Per il ministro Orlando è un’opportunità importante.

Il ministero della Giustizia ha diffuso i dati relativi alle presenze carcerarie in Italia nel 2014. La tendenza è quella di un possibile superamento dei gravi problemi di sovraffollamento che hanno caratterizzato l’ultimo decennio dei penitenziari italiani. Stando ai dati ministeriali, a fine anno in Italia erano presenti circa 53.600 detenuti in 49.600 posti, un dato molto diverso da quello del 2010, quando nelle carceri poco meno di 68.000 dovevano vivere in spazi destinati in origine a 45.000 persone. Secondo il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, i dati attuali danno la possibilità di ripensare il sistema della pena e della detenzione, un processo che secondo La Stampa è già stato avviato con l’importante aumento dei numeri della detenzione domiciliare, che interessa circa 15.700 persone.

03 – Russia, niente patente di guida per chi ha “disordini sessuali”

La Russia ha pubblicato una “lista nera” di categorie di persone che non potranno avere diritto ad una patente di guida. Secondo il governo, l’elevato numero di incidenti stradale nel paese impone un controllo medico più stringente su chi può mettersi alla guida e chi no. Rientrano nella lista i giocatori patologici e le persone affette da cleptomania, ma anche persone che vengono considerate affette da “disordini sessuali”: tra questi, le persone transgender. Molto critica sul provvedimento l’Associazione degli psichiatri russi, che attraverso il suo portavoce, Valery Evtushenko, ha espresso grande preoccupazione anche perché «con questa norma le persone smetteranno di rivolgersi all’aiuto psichiatrico, temendo di non poter più guidare». Allo stesso modo si sono dette preoccupate le realtà che si occupano di diritti umani e diritti di genere, che hanno promesso ricorsi presso gli enti internazionali.

04 – Ebola, segnali incoraggianti dalla Sierra Leone

Rallenta la diffusione del virus Ebola in Sierra Leone: lo indicano dati diffusi dall’Organizzazione mondiale della sanità. Secondo l’Oms, infatti, nella prima settimana dell’anno in Sierra Leone sono stati accertati 248 nuovi contagi, un numero lievemente inferiore a quello delle rilevazioni precedenti, e che indica una potenziale stabilizzazione in corso. Decisamente positivi, invece, i dati per quanto riguarda la Liberia. In questo paese, infatti, si è passati dagli oltre 300 casi confermati a settimana dell’agosto scorso agli 8 confermati e 40 probabili di inizio anno. Ad oggi, le vittime accertate per l’epidemia di Ebola nel mondo sono 8325, quasi tutte in Sierra Leone, Liberia e Guinea.

05 – Scontro istituzionale in Lombardia sul patrocinio regionale al convegno omofobo

Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha definito «inopportuno» il patrocinio concesso dalla regione Lombardia ad un convegno dal titolo “Difendere la famiglia per difendere la comunità”, organizzato dalle associazioni Obiettivo chaire e Alleanza cattolica, che da anni promuovono incontri contro l’omosessualità e le unioni civili. In particolare, Pisapia contesta alla giunta regionale guidata da Roberto Maroni il fatto di supportare anche con il logo di Expo 2015 iniziative che sostengono che «l’omosessualità è una malattia da curare» e che propongono teorie riparative per gli omosessuali. Secca la replica del governatore regionale: «Noi difendiamo le famiglie e non arretreremo di un millimetro». Il comune di Milano ha comunque ribadito che «in questa vicenda Expo non c’entra e non deve essere penalizzata», aggiungendo che «Sul fronte dei diritti, Milano negli ultimi anni è diventata una città guida».

Foto "Recreation of Martin Luther King's Cell in Birmingham Jail - National Civil Rights Museum - Downtown Memphis - Tennessee - USA" by Adam Jones, Ph.D. - Own work. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons.