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Il nuovo Trattato sul commercio di armi: un regalo per questo Natale

Il contributo del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec)

Il 24 dicembre 2014 entra in vigore il Trattato delle Nazioni Unite sul commercio di armi (ATT), che stabilisce principi comuni a livello internazionale per prevenire e sradicare il commercio illecito di armi. Inoltre, per la prima volta, il trattato introduce per ogni singola fornitura di armi l’obbligo di valutarne le conseguenze per i diritti umani.

Insieme ai gruppi della società civile e ai governi in ogni regione del mondo, anche le chiese membro e i partner del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) in circa 50 paesi hanno portato avanti la campagna e hanno esercitato pressioni politiche per un Trattato che aiutasse a salvare vite umane e a proteggere le comunità a rischio a causa di armi letali che possono essere vendute e scambiate illecitamente.

«Natale è la stagione del dono. Questo nuovo Trattato dà agli Stati e alle società un nuovo strumento per proteggere la vita umana e la dignità umana, che sono tra i più grandi doni che Dio ha fatto all’umanità», ha detto il rev. dr. Olav Fykse Tveit, segretario generale del Cec in merito all’entrata in vigore dell’ATT.

«La nostra preghiera è che l’ATT diventi un trattato che nessun governo e nessun commerciante di armi possano ignorare. L’informazione ci ricorda quasi quotidianamente le tante vite che hanno bisogno di protezione dalla violenza armata, spesso inflitta con armi illecite», ha detto Tveit.

L'ATT stabilisce nuovi standard vincolanti per il commercio mondiale di armi, il cui valore è stimato in circa 100 miliardi di dollari all’anno. Relativamente alla sua attuazione, l’ATT salverà alcune delle 1.000 vite e più che muoiono ogni giorno a causa della violenza armata, per esempio, i morti e i feriti dovuti alle violazioni dei diritti umani, ai regimi repressivi e alla criminalità organizzata.

La campagna per l’ATT guidata dal Cec si è concentrata sui criteri che il Trattato fissa per il commercio di armi. Il risultato è che il Trattato nega i trasferimenti di armi dove esiste un rischio serio che vengano compiuti crimini di guerra, violazioni dei diritti umani e violenza di genere. Le chiese membro del Cec hanno dato un importante contributo nel garantire le ratifiche che hanno portato il Trattato ad entrare in vigore a tempo di record da quando è stato firmato nel 2013, dopo quasi dieci anni di colloqui preparatori e di negoziati.

Ad oggi 60 Stati hanno ratificato l’ATT, tra cui i grandi esportatori di armi come la Germania, la Francia, il Regno Unito, l’Italia. 125 Stati hanno firmato il trattato, compreso gli Stati Uniti, il più grande produttore ed esportatore mondiale di armi. Si sono astenuti: la Russia, la Cina e l’India.

L’Entrata in vigore del Trattato è un grande traguardo, ma la campagna contro il commercio delle armi, sostenuta da partner internazionali e locali, continua.

 

Fonte: Wcc

Fonte copertina: Oikoumene.org

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