L’unità dei doni dello Spirito
05 dicembre 2014
Un giorno una parola – commento a Efesini 4,3
Giuseppe disse loro: «Non ci siano, durante il viaggio, delle liti tra di voi».
(Genesi 45, 24)
Sforzatevi di conservare l’unità dello Spirito con il vincolo della pace.
(Efesini 4, 3)
Una comunità unita, vuol dire una comunità concorde, ma non uniforme, e monocolore. Il modello dell’unità umana di una comunità è quella creata dall’azione di Dio, vale a dire dallo Spirito Santo. L’azione di Dio è capace di “sfruttare la varietà” dell’umanità, anzi di agire in mezzo alla comunità con una grande varietà di doni che si concretizzano in servizi, ministeri, incarichi altrettanto vari. Tutte le azioni frutto dei doni dello Spirito Santo concorrono insieme alla costruzione della comunità di fede. La varietà dei doni al servizio dell’unità. L’azione e le scelte di una comunità di fede devono quindi andare nello stesso senso del dono di Dio e non contrastarlo. Non è facile, ma è necessario “sforzarsi”, fare ogni tentativo umano possibile per vincere quella che sembra una tendenza umana millenaria: la divisione secondo categorie umane. Gli italiani e gli stranieri, gli uomini e le donne, gli impegnati e gli indifferenti, chi la pensa come me e chi ha un altro pensiero. L’unità dei doni dello Spirito Santo è umanamente frutto di un lavoro comunitario che scopre il dono che è nell’altro e nell’altra, che vede nell’altro e nell’altra innanzitutto un caro fratello, una cara sorella donata alla comunità, che si appassiona per comprendere meglio i vari linguaggi e scelte etiche per dire e vivere la fede in Dio. La ricerca di conformità rapide e irrispettose della varietà, è contro l’azione di Dio e in genere approfondisce le divisioni. La comunità cristiana che invece non contrasta l’azione dello Spirito Santo, è una sfida lanciata nel mondo dei conflitti e degli interessi degli uni contro gli altri. In questo modo può offrire una testimonianza credibile.