La Giuria Interfedi ha premiato Félix et Meira, l'opera terza di Maxime Giroux
01 dicembre 2014
Si tratta di uno dei premi del Torino Film Festival che si è chiuso sabato
La Giuria Interfedi, composta da Giorgio Berruto (in rappresentanza della Comunità Ebraica), Paolo Schirru (Chiesa Valdese) e Beppe Valperga (Comitato Interfedi) attribuisce la seconda edizione del «Premio Interfedi - Premio per il rispetto delle minoranze e per la laicità» al film Félix et Meira di Maxime Giroux con la seguente motivazione: «attraverso una coinvolgente storia d'amore racconta l'incontro di due realtà esemplari, confronto di religiosità e laicità, affermando i valori della libertà e della responsabilità individuali». Il premio Interfedi mira a richiamare l’attenzione su film che contribuiscono a dar voce alle minoranze, incoraggiandone il riconoscimento dei diritti e favorendo l’integrazione, e al contempo promuovere la consapevolezza del valore della laicità, della tolleranza, del rispetto dell’autonomia e della libertà individuale.
Il premio è promosso dalla Chiesa valdese e dalla Comunità ebraica di Torino, con il patrocinio del Comitato Interfedi della città di Torino, che riunisce i rappresentanti del cristianesimo (cattolici, protestanti e ortodossi), dell’ebraismo, dell’induismo, dell’islamismo, del buddismo, e del mondo mormone. Il regista Giroux così presenta la sua ultima fatica: «ll film è l’incontro tra la società francofona quebecchese e la comunità degli ebrei ortodossi di Montréal. Grazie ai suoi numerosi contrasti, Félix et Meira esplora questa sorprendente coabitazione che va oltre ogni confine. Ho girato tenendo bene a mente temi come la vulnerabilità, o l’irrequietezza, e con la macchina da presa volevo cogliere soprattutto l’umanità dei miei personaggi. Il film è la pazzia di Félix e la poesia di Meira, due persone diverse che cominciano una storia d’amore impossibile rischiando di perdere tutto».