Il Cec sollecita la protezione dei rifugiati e degli sfollati dal Medio Oriente
27 novembre 2014
«Maggior sostegno per le nazioni coinvolte nell’accoglienza»
Una dichiarazione rilasciata dal Comitato esecutivo del Consiglio ecumenico delle chiese, Cec, invita tutti i Paesi ad adottare misure speciali per proteggere i rifugiati e gli sfollati provenienti dal Medio Oriente, in particolare dalla la Siria, l'Iraq, Israele e Palestina .
Nel testo si raccomanda un maggior sostegno finanziario e materiale verso quelle nazioni che si trovano a dover affrontare questa criticità, e si apprezza in maniera particolare la decisione di Libano e Giordania di lasciare aperte le proprie frontiere consentendo al fuga ai disperati provenienti dalle zone di guerra.
È raccomandato un maggiore sostegno finanziario e materiale per tutti gli Stati che ospitano gli sfollati, invitando tutti a condividere l’onere in maniera più equa per dare sollievo anche alle comunità che stanno ricevendo decine di migliaia di persone in fughe. La dichiarazione mostra apprezzamento particolarmente per le iniziative dei paesi come il Libano e la Giordania che stanno mantenendo aperte le proprie frontiere.
Il documento esorta tutte le parti in conflitto in Siria, Iraq e Israele-Palestina a «rispettare la dignità di ogni essere umano e ad osservare tutti i principi del diritto internazionale in tema di rispetto delle popolazioni civili». Chiede inoltre che si ponga fine ai conflitti, consentendo il ritorno dei profughi e degli sfollati alle loro case in modo sicuro e con dignità.
La dichiarazione invita la comunità internazionale e le autorità dei Paesi ospitanti a raddoppiare gli sforzi per evitare l'apolidia tra le popolazioni di rifugiati, in particolare tra i bambini, semplificando le procedure di registrazione e i requisiti per confermare l'identità dei singoli.
L’ultima raccomandazione è rivolta a tutti perché si impegnino a firmare, ratificare e attuare la Convenzione del 1951 sui rifugiati e le convenzioni del 1954 e del 1961 sull'apolidia.
«Lavorare per la cura dei rifugiati e degli sfollati non è mai abbastanza,» - ha affermato Elias El - Halabi del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente. «Mentre le chiese e le organizzazioni ecumeniche nella regione stanno cercando di affrontare la situazione, la necessità di fare di più da parte di tutte le parti in causa, per sostenere i rifugiati, rimane persistente».