Sfogliando i giornali del 24 novembre
24 novembre 2014
Le cinque notizie di oggi da sapere: “Stato della Nazione ebraica”, nucleare iraniano, elezioni in Tunisia, l'omicidio a Cleveland e l'incontro tra Renzi, Boldrini e i cittadini di Casale Monferrato
01 – Via libera del governo israeliano al progetto di legge su Israele “Stato della Nazione ebraica”
Il governo israeliano ha approvato ieri a maggioranza il progetto di legge che definisce Israele “Stato della Nazione ebraica”. In seguito a questo voto, che andrà poi confermato dal Parlamento, ogni nuova legge dovrà ispirarsi al diritto ebraico. Aprendo il dibattito prima del voto, Netanyahu ha assicurato che i diritti civili di ciascun cittadino di Israele saranno garantiti, ma al tempo stesso ha anche dichiarato che «occorre ribadire che Israele è lo Stato nazionale del popolo ebraico in quanto – ha osservato – ciò viene sempre più spesso messo in questione, da più parti». Allo stesso modo, Zeev Elkin, dirigente del Likud, ha dichiarato che «se la Palestina sarà lo Stato nazionale dei palestinesi occorre al tempo stesso ribadire che Israele è lo Stato nazionale del popolo ebraico». La decisione ha provocato una spaccatura nel governo, e il ministro delle finanze, il laico Yair Lapid, si è detto pronto a passare all'opposizione.
02 – Negoziati sul programma nucleare iraniano, c'è tempo fino a mezzanotte.
Ultimo giorno per i negoziati internazionali sul programma nucleare iraniano in corso a Vienna. Nelle ultime ore di ieri ha preso forza l'ipotesi di un prolungamento dei negoziati, visto che rimane ancora piuttosto marcata la distanza tra la Repubblica islamica e i Paesi del “Gruppo dei 5+1”, ovvero Cina, Stati Uniti, Francia, Gb, Russia e Germania. Secondo La Stampa, nella giornata di oggi sarà la Russia a provare un tentativo di accelerazione delle trattative per «evitare il corto circuito», anche soltanto nell’ottica di un prolungamento dei negoziati per un anno, che fino a ieri non appariva sicuro. L'agenzia di Stato iraniana parla di un «clima positivo», ma il timore di una rottura dei rapporti spaventa tutte le parti in causa, perché vanificherebbe anni di progressiva distensione dei rapporti. I dettagli devono ancora essere resi pubblici, ma per il momento le sanzioni contro l’Iran non saranno cancellate, ed è questo l’elemento chiave dello stallo delle ultime 24 ore.
03 – Chiuse le urne in Tunisia, regolare e senza scontri. Si va verso il ballottaggio
Secondo i risultati non definitivi, il candidato Essebsi, legato al partito laico di centrodestra Nidaa Tunes, sarebbe in vantaggio nelle elezioni presidenziali in Tunisia. Questo voto, che completa idealmente la transizione democratica della Tunisia cominciata con la rivoluzione del 2011, segue quello legislativo delle scorse settimane, in cui si era imposto proprio Nidaa Tunes, che a sorpresa aveva ottenuto più voti del partito islamista moderato Ennahda, fino ad allora esponente della maggioranza relativa. Questa tornata elettorale ha visto un’affluenza di circa il 64% degli aventi diritto, e gli osservatori internazionali hanno segnalato un ottimo livello di trasparenza nel voto e la quasi totale assenza di scontri anche nelle aree di confine, quelle considerate maggiormente a rischio. Se i risultati dovessero essere confermati, il presidente ad interim Moncef Marzouki, rimasto praticamente senza partito, e il candidato laico Beji Caid Essebsi andranno al ballottaggio il 28 dicembre. Per l’esito del voto sarà probabilmente decisivo l’appoggio di Ennahda, che non aveva presentato un proprio candidato, ad uno dei due contendenti.
04 – Il dodicenne Tamir Rice ucciso dagli agenti a Cleveland
È morto in ospedale Tamir Rice, il dodicenne centrato da due colpi di pistola sparati dagli agenti a Cleveland, in Ohio. Il ragazzo, informa Bbc, aveva con sé una pistola risultata poi finta e non aveva obbedito all’ordine di alzare le mani. Gli agenti avevano risposto a una chiamata su «un uomo che minacciava la gente con una pistola», e non erano stati messi al corrente sulle informazioni fornite dalla persona al telefono, la quale aveva già affermato che la pistola poteva essere falsa e chi la impugnava poteva essere minorenne. Uno dei due agenti, inoltre, era al suo primo anno nelle forze dell’ordine. Il vicecapo della polizia della città, Ed Tomba, ha dichiarato che Rice non non ha minacciato gli agenti né fisicamente né verbalmente, e questo ha portato alla sospensione dei due agenti, mentre è stata aperta un’indagine formale. Intanto, a Ferguson, in Missouri, si riunisce oggi il Gran Giurì per la decisione sull’uccisione di Michael Brown, il diciottenne afroamericano ucciso da un agente di polizia il 9 agosto scorso. Il presidente Obama ha lanciato un appello affinché «le proteste rimangano pacifiche».
05 – Eternit, i cittadini di Casale Monferrato domani incontreranno Renzi e Boldrini
La vicenda Eternit non si chiude con la sentenza della Cassazione. I cittadini di Casale Monferrato, infatti, domani incontreranno il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e la presidente della Camera, Laura Boldrini, chiedendo alle istituzioni di «individuare una soluzione perché una strage come quella in atto a Casale non possa essere prescritta. Il nostro – raccontano i cittadini su La Stampa – è un bollettino di guerra. Le istituzioni non possono calpestare il dolore delle vittime». Anche l’Anci potrebbe pronunciarsi a favore di una revisione dell’istituto della prescrizione, e allo stesso modo potrebbe comportarsi il Consiglio superiore della magistratura, che ha suggerito di portare la causa anche presso la Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo. A margine di un’altra causa, quella relativa alla centrale termoelettrica Enel di Turbigo, il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti ha dichiarato che «sono 34 mila i siti inquinati dall’Eternit: è un’emergenza nazionale».