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Premio Interfedi al 32° Torino Film Festival

Per il secondo anno una giuria interreligiosa consegnerà un “premio per il rispetto delle minoranze e per la laicità”

La Chiesa valdese e la Comunità Ebraica di Torino, con il patrocinio del Comitato interfedi della città di Torino, propongono per il secondo anno consecutivo il premio Interfedi al 32° Torino Film Festival, che si svolge a Torino dal 21 al 29 novembre.

Il Premio Interfedi intende essere un “Premio per il rispetto delle minoranze e per la laicità” e si inserisce nel filone di diffusione di premi ecumenici o interreligiosi che trovano sempre più spazio nei festival di tutto il mondo.

Marco Nicolai, membro della giuria dello scorso anno e organizzatore del premio, ci spiega l'ideazione del premio Interfedi: «Un premio che nasce come iniziativa legata alla storia del torinese. Quando l'anno scorso l'abbiamo proposto all'organizzazione del Tff, abbiamo fatto riferimento al fatto che proprio a Torino furono concessi i diritti civili a valdesi ed ebrei. L'intenzione era di premiare film che ponessero attenzione alla spiritualità, ma sopratutto al rispetto delle minoranze e della laicità, un valore che viene continuamente messo in discussione, confuso con l'ateismo e travalicato in vari ambiti. Crediamo che sia sicuramente un'occasione utile per testimoniare la nostra presenza evangelica nella vita cittadina».

Nella sua prima edizione la giuria Interfedi ha assegnato il premio al film “La Plaga” della regista catalana Neus Ballus che, con grande sensibilità, rispetto delle persone e della loro dignità, compone un quadro di spiritualità laica e una ricchezza di sentimenti non usuali. Una produzione purtroppo però ancora in attesa di distribuzione in Italia, come spesso accade a molti film.

«Questo dovrebbe certamente essere uno stimolo a partecipare ad occasioni come il Festival, perché molti film sono meritevoli di essere visti ma purtroppo non sono di facile reperibilità. Il Festival di Torino poi è particolarmente interessante e importante, riconosciuto a livello internazionale subito dopo quello di Venezia. Una manifestazione che forse bada meno di altre ai lustrini, alle grandi star presenti e all’immagine, ma è di grande sostanza e sensibilità. Quest'anno poi si è dovuta seguire una certa sobrietà, per la necessità di risparmio e sono state tagliate alcune costose iniziative: tra queste l'installazione delle tre grandi lettere rosse T F F davanti a Palazzo Madama, iniziativa di visibilità del Festival ma che costava da sola circa 15 mila euro».

Componenti della giuria Interfedi di quest’anno sono Giorgio Berruto in rappresentanza della Comunità Ebraica, Paolo Schirru della Chiesa Valdese e Beppe Valperga del Comitato Interfedi. Dovranno valutare otto film, tre della sezione principale e cinque film documentari italiani ed esteri specifici della sezione Interfedi.

Per maggiori informazioni o dettagli sul premio è disponibile il sito www.premiogiuriainterfedi.org

Foto via Flickr

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