Perseverare nell’errore
20 novembre 2014
Un giorno una parola – commento a Geremia 2, 17
Tutto questo non ti succede forse perché hai abbandonato il Signore, il tuo Dio, mentre egli ti guidava per la buona via?
(Geremia 2, 17)
Gesù disse: «Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica sarà paragonato a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia».
(Matteo 7, 26)
Geremia annuncia al Regno di Giuda la sua catastrofe, con l’avvicinarsi dell’esercito di Nabucodonosor, e lo compatisce per questo. Il profeta interpreta la catastrofe come giudizio di Dio, il che significa anche punizione, ma qui l’aspetto prevalente mi sembra un altro. Giuda ha scelto di abbandonare la via lungo cui Dio lo guidava, ha scelto quella che l’ha portato alla catastrofe e anche davanti alla distruzione incombente persevera nell’errore, cercando salvezza dove non può trovarne, prospettando soluzioni che già si sono dimostrate fallimentari e, anzi, sono la causa immediata della catastrofe (cioè le varie alleanze contro la superpotenza babilonese, strette con gli altri aspiranti allo stesso titolo): «E ora, perché vai per la via che conduce in Egitto per andare a bere l’acqua del Nilo? O perché vai per la via che conduce in Assiria per andare a bere l’acqua dell’Eufrate? La tua malvagità è quella che ti castiga; le tue infedeltà sono la tua punizione» (vv. 18-19a). Giuda, a proprio danno, persevera nell’errore, anziché ravvedersi, convertirsi e rivolgersi alla vera fonte di salvezza «Dov'è il Signore che ci ha fatto uscire dal paese d’Egitto?» (v. 6). Credendo di guadagnarsi la libertà, Giuda va a sottomettersi ad altri padroni (v. 20), che non possono salvare.
Sarà la somiglianza con la dinamica descritta da Geremia, sarà la risonanza dei concetti chiave, le contrapposizioni Dio dell’Esodo – idoli, Dio – grandi re, la triade idolatria – ingiustizia – avidità… o sarà che le due cose sono proprio simili. In ogni caso, a me tutto ciò ha evocato il modo in cui, come Europa e come Occidente abbiamo affrontato ed affrontiamo la crisi economica e le problematiche collegate: perseverare nella direzione che lì ci ha portati, riproporre, incentivare il modello che l’ha causata, dicendoci che questo è il dio che difende la nostra libertà e ci salva dal pericolo! «Il mio popolo ha cambiato la sua gloria per ciò che non giova a nulla!» (v. 11).