Accadde oggi, 30 ottobre
30 ottobre 2014
30 ottobre 1938 - La grande beffa di Orson Welles
« Signore e signori, è la cosa più terribile alla quale abbia mai assistito... Aspettate un momento! Qualcuno sta cercando di affacciarsi alla sommità... Qualcuno... o qualcosa. Nell'oscurità vedo scintillare due dischi luminosi... sono occhi? Potrebbe essere un volto. Potrebbe essere...ahhhhhhhh».
New York, lo show radiofonico Mercury Theatre on the Air trasmette un adattamento del romanzo «La guerra dei mondi». Al microfono c’è Orson Welles. La trasmissione è destinata a fare epoca: il racconto di Welles è talmente verosimile da far credere a molti americani di avere davvero le navi extraterrestri fuori della porta di casa.
Andiamo con ordine: siamo nel 1938, 30 ottobre, ore venti. Orson Welles ha 23 anni, non è ancora il grande e famoso regista e attore, ma già fa parlare di sé. Decide di trasporre in versione radiofonica «La guerra dei mondi», romanzo di fantascienza di un suo quasi omonimo, Herbert Wells.
Si narra di un’invasione aliena della terra, vissuta attraverso una serie di annunci radio che interrompono la normale programmazione di una emittente radiofonica. Prima e dopo il programma un annuncio comunica chiaramente che ciò che sta per andare in onda è l’adattamento di un romanzo, e nulla altro. Evidentemente non tutti sono così concentrati da cogliere questo aspetto. Apriti cielo. Gli Stati Uniti piombano nel panico.
Ha inizio la beffa mediatica del secolo, il falso che ha messo in luce il rapporto fin troppo fideistico e acritico che il pubblico ha instaurato con i mezzi di comunicazione di massa. Gli oltre sei milioni di ascoltatori non sono preparati né a sospettare del falso, né tantomeno a sospettare dell’enorme potenzialità di quello che dalla maggioranza di loro viene ancora considerato semplicemente come un «mezzo di svago». Probabilmente Welles è al corrente di questo potere e dell’abbaglio al quale possono essere sottoposti i fruitori dei mezzi di comunicazione di massa.
Migliaia di persone in preda al panico si riversano nelle strade e si lasciano andare a comportamenti totalmente fuori controllo.
Si segnalano numerosi ingorghi nelle arterie principali di molte città degli Stati Uniti, mentre le linee di comunicazione si sovraccaricano fino al collasso. Alcuni si abbandonano a episodi di violenza, altri pregano di non essere coinvolti nell’attacco.
La grande beffa è servita, capostipite di tutti i futuri programmi che in un flusso indistinto mischiano e confondono realtà e finzione.