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Razzista io? Ma torna al paese tuo!

Il nostro è un paese interessante, curioso e bizzarro: la cronaca ci riporta tanti episodi di razzismo, di sessismo, di omofobia, ma nessuno è razzista, sessista od omofobo.

La triste e vergognosa vicenda delle frasi razziste dell'allora candidato alla presidenza della Federcalcio Carlo Tavecchio si è conclusa con una sospensione Uefa di sei mesi e l'invito ad espiare la propria colpa organizzando un'iniziativa contro il razzismo, ovviamente a spese della Federcalcio stessa.

Cos'era successo? Lo scorso agosto, dopo il disastro azzurro dei mondiali brasiliani, il calcio italiano si apprestava a cambiare i suoi vertici. Il candidato forte, Carlo Tavecchio, sconosciuto ai più, si presenta con un discorso senza capo né coda dove l'unica frase sostanzialmente intellegibile è la seguente: «Optì Pobà è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così», riferendosi al ruolo dei calciatori africani in Italia. Insomma, un debutto sulla scena mediatica che lascia il segno: come se io fossi invitato per la prima volta a casa di uno che non mi conosce e mi presentassi con un sonoro rutto. Per la cronaca, Optì Pobà non esiste o comunque non gioca nella Lazio.

L'exploit di Tavecchio ha ricoperto la nicchia tradizionalmente riservata alla cronaca nera nei giornali agostani. Non per niente. Certo, non ha ammazzato nessuno, ma la frase pronunciata è gravissima, soprattutto per il ruolo di rappresentanza che il protagonista di questa storia è andato poi a ricoprire.

Nessuna volontà di alimentare la gogna mediatica e intaccare quel che resta della reputazione pubblica del personaggio in questione. Con una certa esitazione, infatti, va detto che Tavecchio si è invero scusato, ma solo per la frase, negando di essere razzista.

Eppure, è strano: se i peri fanno le pere e le mucche i vitelli, le frasi razziste chi le dice?

Il nostro è un paese interessante, curioso e bizzarro: la cronaca ci riporta tanti episodi di razzismo, di sessismo, di omofobia, ma nessuno è razzista, sessista od omofobo. La domanda allora sorge spontanea: chi compie questi atti di razzismo, sessismo e omofobia? Evidentemente gli stranieri, che prima mangiavano banane e che ora magari pretenderebbero pure di giocare nella Lazio.

Foto: "Wojtyla Cup Conferenza Stampa 2010" di Emanuele.corr - Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons.