Culto evangelico. Ripristinata la messa in onda alle 7.35 della domenica
23 settembre 2014
Questa è una notizia dell'Agenzia stampa Nev
Si è risolta positivamente la vicenda della messa in onda del programma Culto evangelico di Radiouno Rai che da domenica prossima riprenderà la programmazione al consueto orario domenicale delle 7.35. Aveva infatti destato preoccupazione tra gli ascoltatori e le ascoltatrici il fatto che domenica scorsa la trasmissione fosse stata anticipata alle 6.40 della domenica mattina, senza che la cosa fosse per altro stata precedentemente segnalata. La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) si è prontamente impegnata per ottenere un colloquio, avvenuto nella mattinata di lunedì, con il direttore di Radiouno Flavio Mucciante e capire se nel nuovo palinsesto il Culto evangelico fosse stato permanentemente spostato in un orario ritenuto penalizzante per il programma. Nel giro di poche ore, il direttore Mucciante è stato in grado di comunicare alla redazione del Culto evangelico che il programma sarebbe tornato alla sua tradizionale collocazione oraria delle 7.35 anche nell'ambito della programmazione 2014/2015.
La Fcei si rallegra per l'esito positivo di questa vicenda, per l'attenzione avuta da parte della direzione di Radiouno e per l'affetto espresso alla trasmissione da parte di tanti ascoltatori e ascoltatrici, evangelici e non, che hanno espresso sulla rete il loro disappunto per un eventuale anticipo della messa in onda del Culto evangelico.
Il Culto evangelico è uno storico programma radiofonico italiano. La prima trasmissione fu mandata in onda da Trieste nel 1944. Dal 1951 è un programma della RAI. Dal 1967 è curato dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), tramite un’apposita convenzione con la RAI. Il programma dura 20 minuti ed è composto da due parti: la prima, dedicata alla predicazione, e la seconda, all’informazione dal mondo evangelico ed ecumenico italiano ed internazionale, oltre a rubriche di attualità, ecumenismo, dialogo con gli ascoltatori e, prossimamente, di multiculturalità.