Il fondamento della vita
26 agosto 2014
Un giorno una parola - Commento a I Corinzi 1, 11
Non c’è rocca pari al nostro Dio
(I Samuele 2, 2)
Nessuno può porre altro fondamento oltre a quello già posto, cioè Cristo Gesù
(I Corinzi 1, 11)
Camminare sugli scogli, mentre le onde si infrangono, è pericoloso. L’ho imparato a mie spese la scorsa estate, quando, mettendo il piede su uno scoglio levigato dal mare e dal muschio, sono scivolata sbucciandomi le ginocchia. La fede, nella Bibbia, è spesso paragonata ad una roccia, una pietra stabile su cui poggiare i piedi, il fondamento della propria esistenza. A volte, però, come gli scogli in mezzo al mare, la fede in Dio, invece di essere roccia stabile, diventa terreno scivoloso, su cui inciampiamo e cadiamo. La parola fondamento richiama a ciò che è fondamentale per vivere.
L’estate, come tempo di riposo, può essere un periodo propizio per fermarsi e domandarsi: su cosa sto costruendo la mia vita? Un tempo per fuggire la fretta che, come acqua di mare, rende scivolosa persino la stabile roccia. Un tempo per riascoltare le grandi domande che la Bibbia pone a fondamento dell’esistenza: perché esisto? Per chi esisto? Quali passioni mi mettono in moto? Cosa vuol dire per me avere messo a fondamento della vita Gesù Cristo? Saper riascoltare le domande è il primo passo per giungere all’essenziale.
Ma il secondo passo riguarda il «come» ci mettiamo in ascolto. Spesso lo facciamo troppo velocemente, traditi dalla fretta; e così anche le nostre migliori intenzioni sono destinate a scivolare, a cadere. Domandiamoci la calma di chi non solo identifica il fondamento, ma su di esso inizia a costruire giorno dopo giorno.