Che cos’è la «perseveranza» nella preghiera?
20 agosto 2014
Un giorno una parola - Commento a Colossesi 4,2
Il Signore ha ascoltato la mia supplica, il Signore accoglie la mia preghiera
(Salmo 6,9)
Perseverate nella preghiera, vegliando in essa con rendimento di grazie
(Colossesi 4,2)
Che cos’è la «perseveranza» nella preghiera? Vale la pena di esplorare il significato del verbo greco proskarteréo, che nella nostra traduzione (la Nuova Riveduta) viene tradotto con «essere assidui» o «essere perseveranti». Esso è costituito dalla particella intensiva pros e dal verbo karteréo, che significa letteralmente «essere forte, essere coraggioso». Si può dire che il significato letterale del termine è «essere forte verso qualcuno o qualcosa». Non si tratta quindi solo di assiduità in termini temporali, ma di un «impegno forte», intenso e coraggioso. L’invito a perseverare nella preghiera, allora, implica certamente una preghiera assidua e regolare (che non deve però essere verbosa ripetizione di formule: «Nel pregare non usate troppe parole...», avverte Gesù nel Sermone sul monte, Matteo 6,7) ma implica soprattutto una preghiera vissuta con consapevolezza e intensità. E anche con il coraggio, la franchezza e la spontaneità di chi apre senza riserve il suo cuore al Padre misericordioso.
Per illustrare questo aspetto della «perseveranza» nella preghiera, vi propongo alcune citazioni di maestri chassidici (il movimento mistico-riformatore sorto nell’ebraismo dell’Europa orientale alla metà del XVIII secolo). Intensità: «È sempre meglio il fervore senza preghiera che una preghiera senza fervore» (Rabbi Bunam di Pžysha). Consapevolezza: «Chi è il bigotto? È colui che nella preghiera fa di ciò che è fondamentale un accessorio e dell’accessorio un oggetto fondamentale» (Rabbi Mendel di Kotzk). Coraggiosa franchezza: «Signore del mondo! Esaù, che ha versato tre lacrime davanti a te (cfr. Genesi 27,38), ha avuto diritto a onori, e il tuo popolo, che piange e prega tutto il giorno, non meriterebbe di essere liberato?» (Rabbi Mendel di Kotzk).